L’ex team principal della Renault parla della Formula 1 del passato ma non risparmia considerazioni sulla Ferrari di oggi
La Formula 1 è in attesa, come tutti del resto, di tornare alla realtà, nel frattempo però, con la pista che non fa discutere, si ragiona sulle scelte di oggi e si ritorna anche sul passato di un ambiente sempre molto suggestivo. Infatti, neanche un personaggio del calibro di Flavio Briatore riesce a restare lontano dalla massima formula, per cui è tornato a parlarne in un’intervista per il podcast sulla Formula 1 Beyond The Grid.
Il rapporto difficile con Ron Dennis
Se c’è un personaggio che Briatore non ha mai apprezzato da quando ha messo piede nel circus quello è di sicuro Ron Dennis, come si evince da queste dichiarazioni: “ricordo Ron Dennis parlare sempre con ‘tu non capisci, tu non capisci’. Ron è stato l’unico in F1, spesso abbiamo parlato con Frank (Williams) in Benetton di aspetti commerciali, sport, spettacolo. L’avvicinare la macchine, renderle più simile tra loro e spostare la battaglia tra i piloti, che è ciò che vuole vedere il pubblico. Con tutti si parlava, con Frank, Vijai, solo Ron. Ron al tempo era una persona molto arrogante, non so oggi. Molto molto arrogante, si sentiva superiore, non lo era. È uno arrivato nel posto giusto al momento giusto, ha costruito la McLaren e merito a lui. Aveva molti più soldi di chiunque altro, solo la Ferrari era vicina. Quel che Ron non capiva era come il lavoro fosse nella gestione delle persone. La Formula 1 è un prototipo, dissi a Luciano Benetton, è un prodotto che devi accertarti che sia veloce, non è una macchina affatto, è qualcosa di unico”.
I tempi d’oro con Brawn che apprezzava la sua gestione del team
Non tutti però, fortunatamente, la pensavano come Ron Dennis, c’era anche chi ha apprezzato l’operato di Briatore, come Ross Brawn. “Penso che le persone abbiano realizzato che avessi competenze gestionali del tutto diverse e ricordo Ross Brawn dirmi, mi piace lavorare con te perché hai modi completamente diversi”.
Quella volta che gli ingegneri si lamentavano degli adesivi
La Formula 1 incarna la ricerca della massima prestazione, per cui si tende a togliere dalle monoposto ogni cosa superflua, ma ci fu una volta che Briatore discusse con gli ingegneri sulla questione degli adesivi. “Ci fu un momento in cui avevamo più sponsor nel team. Ricordo una volta entrò Pat Symonds in ufficio e mi disse degli adesivi, per gli ingegneri rendevano la macchina pesante. Gli dissi ok, togliete gli adesivi e non abbiamo i soldi per correre: scegliete, macchina con gli adesivi o macchina senza e non correte, ditemi cosa preferite. Avevamo un team molto forte”.
La questione Leclerc e la timidezza della Ferrari
A differenza di Ecclestone, che non è stato tenero con Leclerc, Briatore è assolutamente convinto delle qualità del giovane pilota della Ferrari, a tal punto che avrebbe preferito vederlo sulla rossa un anno prima. “Se fossi stato in Ferrari l’avrei preso subito al posto di Raikkonen, com Kmi si sa che non vincerai mai nulla. Avrei preso questo rischio, Charles va fortissimo, è giovane, ha due gran palle e lo sta dimostrando”. Quindi, parlando di piloti con gli attributi, cita Verstappen in relazione a Leclerc: “è troppo presto per giudicare Leclerc, mentre Verstappen è incredibile, un gladiatore per come supera e combatte”.
Personaggio che fa discutere, Briatore non è mai banale nelle sue dichiarazioni, non ha paura di affrontare mostri sacri come Ron Dennis, e manca molto a questa Formula 1 spesso troppo abbottonata.