Al prossimo Salone di Francoforte prima mondiale per la Melkus RS 2000, nipote della RS 1000 che nella DDR chiamavano la “Ferrari dell’Est”
Al prossimo Salone di Francoforte prima mondiale per la Melkus RS 2000, nipote della RS 1000 che nella DDR chiamavano la “Ferrari dell’Est”
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A Dresda, la città più martoriata dalla Seconda Guerra Mondiale, quando in Germania ancora c’era la divisione fra Est e Ovest, strano ma vero per la DDR, nasceva nel 1959 una piccola fabbrica artigianale di auto sportive: la Melkus.
Il suo fondatore Heinz Melkus, ex ottimo pilota a sua volta padre del pilota Ulli Melkus scomparso nel 1990, volle dare seguito alla sua passione realizzando monoposto da Formula 3 e Formula Junior, ma anche una bella coupé con quello che la produzione automobilistica del blocco socialista metteva a disposizione. Ben poco quindi, come i piccoli motori a 2 tempi delle Wartburg e altri componenti provenienti dalle Trabant.
Nacque così la Melkus RS 1000, che vide la luce nel 1968 e rimase in produzione fino al 1979, guadagnandosi l’appellativo di “Ferrari dell’Est”, anche perché era l’unica sportiva ad essere prodotta in quella parte di Germania allora così povera. Si caratterizzava per la filante carrozzeria in fibra di vetro con apertura delle portiere ad “ala di gabbiano”, aveva un motore 3 cilindri 2 tempi da 992 cc (negli ultimi anni anche da 1118 cc) raffreddato a liquido proveniente dalla Wartburg 353 e poteva raggiungere i 200 km/h nella versione più spinta dedicata alle rare competizioni dell’epoca.
Solo 101 esemplari ne vennero realizzati e ad oggi ne sono rimaste in circolazione circa una ottantina. Per rinverdire i fasti della RS 1000 Peter e Sepp Melkus, rispettivamente figlio e nipote di Heinz, hanno deciso nel 2006 di fondare una nuova società, la Melkus Sportwagen KG che offre delle repliche fedelissime della berlinetta di Dresda, ma hanno anche deciso di andare oltre, dandole un’erede.
Dopo 30 anni dall’ultima RS 1000 debutterà al prossimo Salone di Francoforte la Melkus RS 2000, una nuova coupé che rende omaggio alla coraggiosa antenata reinterpretandone le linee in chiave moderna. Manterrà infatti le caratteristiche porte ad ala di gabbiano, che nella nuova versione hanno dei finestrini trasparenti sul lato corrispondente al tetto che possono essere rimossi per ottenere una variante “targa”. Fedele anche alla leggerezza della antenata, avrà un peso inferiore a 1000 kg grazie ad un telaio in alluminio e ad una scocca in materiale misto fibra di vetro e carbonio.
Ancora non si sa nulla del propulsore, che dovrebbe essere un benzina di piccola cilindrata di provenienza comunque tedesca (Opel o Volkswagen) in posizione centrale come sulla RS 1000. Sarà lunga intorno ai 4 metri e prodotta in soli 25 esemplari all’anno, su commissione e specifiche del cliente. A Francoforte dividerà la scena del padiglione numero 5 insieme a marchi del calibro di Aston Martin, Porsche e Jaguar. Un palcoscenico di cui Heinz sarebbe stato fiero.