In campo automobilistico per
carbonio non si intende l'elemento chimico, ma un materiale composito (Carbon Fiber-Reinforced Polymer, CFRP) costituito da polimeri rinforzati con
fibre di carbonio. Il materiale si definisce
composito dal momento che esso viene composto unendo le fibre ad una matrice. Le fibre sono strutture filiformi che vengono solitamente intrecciate a formare una specie di tessuto, il quale viene successivamente immerso in una resina, che manterrà nel tempo la forma desiderata.
Pro e contro della fibra di carbonio
Tra i vantaggi del materiale ci sono
- l'elevata resistenza meccanica
- la bassa densità
- l'elevato isolamento termico
- la resistenza a variazioni di temperatura
- il comportamento ignifugo.
Tra gli svantaggi si annovera il fatto che il materiale presenta una spiccata anisotropia, ossia le sue caratteristiche meccaniche hanno una direzione privilegiata.
La nascita del tessuto in fibra di carbonio
La nascita della fibra di carbonio si può far risalire alla fine degli anni '50, quando nei laboratori del Parma Technical Center, in Ohio, il Dr. Roger Bacon realizzò un materiale composito costituito da filamenti di grafite disposti su fogli o rotoli. Bisognerà aspettare fino al 1969 per la produzione del primo tessuto in fibra di carbonio come lo conosciamo oggi, ad opera dell'azienda britannica Carr Reinforcements.
Produzione parti in carbonio per moto e auto sportive
Il processo di lavorazione, molto elaborato, determina un costo elevato per il carbonio, che attualmente viene utilizzato solo su vetture sportive, da competizione o di alta gamma. Le applicazioni più frequenti riguardano prevalentemente la carrozzeria (che può essere interamente realizzata con pannelli in fibra di carbonio), i componenti aerodinamici, gli inserti decorativi per gli interni e i freni (grazie alla resistenza alle elevate temperature).