In una disamina sul futuro della Formula 1, l’ex team manager irlandese fa il punto su uno scenario che potrebbe mutare profondamente.
Quale sarà il futuro della F1? Le attuali superpotenze muteranno i rispettivi piani di battaglia? E, sulla scia della pesante crisi causata dal “lockdown”, il motorsport andrà incontro ad una serie di mutamenti? Sono, queste, alcune delle domande che gli appassionati si pongono da tempo; e che restano sul taccuino delle questioni anche da parte degli “addetti ai lavori”. Fra di essi, c’è Eddie Jordan. Il 72enne imprenditore dublinese, fondatore del team che portava il suo nome e la cui quindicennale storia di permanenza nella massima Formula racconta di quattro Gran Premi vinti ed il debutto, sotto le sue insegne, di Michael Schumacher, fornisce una propria visione su come il “circus” della Formula 1 evolverà.
In una intervista pubblicata dal portale Web F1insider.com, Eddie Jordan fornisce un proprio quadro ben preciso su come la categoria muterà. “L’emergenza da Coronavirus non ha soltanto portato ad un profondo cambiamento del mondo: ad essere cambiati sono anche i valori delle persone. Al primo posto c’è sempre di più la consapevolezza ambientale. E questo, per i vertici delle aziende, significa che anche loro devono ripensare i propri obiettivi”.
Uno scenario che, secondo Eddie Jordan, comporterà uno stravolgimento anche per l’ambiente dell’automobilismo. E, il vulcanico irlandese pronostica, ciò che più conta è che tale evoluzione avverrà in tempi brevi. Né più né meno, cioè, di quanto accaduto negli ultimi mesi, con lo tsunami del Covid-19 che in pochissimo tempo si è scatenato sull’intero Pianeta.
Mercedes uscirà dalla F1?
Una prima “rivoluzione” potrebbe essere all’orizzonte. E porta le insegne della Stella a Tre Punte, soprattutto; ma anche il simbolo del “Sol Levante” e le “Losanges” del Gruppo francese. A F1insider, Eddie Jordan ritiene che “Credo che Case costruttrici quali Mercedes, Honda e, forse, anche Renault lasceranno entro due anni”. La previsione di Jordan, in merito a Mercedes, viene corroborata da una considerazione alla quale molti enthusiast sono giunti da tempo: “La leadership di Mercedes in F1 non può portare ad ulteriori traguardi: nelle ultime stagioni hanno raggiunto tutto ciò cui era possibile arrivare, hanno vinto tutto quel che c’era da vincere. In tali circostanze, non è possibile perseguire ulteriori successi”.
“Più probabile una nuova collaborazione Mercedes-McLaren”
Il condizionale che abbiamo utilizzato in merito ad una uscita del team Mercedes F1 dalla massima espressione del motorsport è, tuttavia, lo stesso che Eddie Jordan tiene a sostenere riguardo al futuro della Stella a Tre Punte. In poche parole, Jordan dimostra di non credere, nella realtà dei fatti, ad un abbandono definitivo di Mercedes: “Immagino che Mercedes potrebbe, a breve termine, avviare una collaborazione più intensa con McLaren”. Si ripeterebbe, cioè, quanto accaduto in un passato ancora piuttosto recente. Del resto, osserva Eddie Jordan, uno degli elementi che, per proseguire su questa ipotesi, potrebbero portare Mercedes a rivedere in maniera radicale i propri obiettivi di impegno in F1, troverebbe origine nel ruolo dello sponsor Petronas: “Il prezzo del petrolio è in continua diminuzione, a mio avviso le Compagnie petrolifere preferirebbero non sostenere più impegni finanziari che si traducono in stanziamenti milionari a due cifre ogni anno. Se Petronas dovesse interrompere la sponsorizzazione, ciò causerebbe un notevole ‘gap’ nel bilancio di Mercedes F1”.
“Lawrence Stroll vuole il titolo mondiale per suo figlio Lance e Aston Martin”
Più che “chiudere” del tutto, interpretando fra le righe le dichiarazioni di Eddie Jordan potrebbe, per Mercedes, avvenire una eventuale evoluzione di proprietà: “I dirigenti Mercedes potrebbero cedere il team; e l’acquirente potrebbe essere Lawrence Stroll, che mira a portare il figlio Lance alla conquista del titolo mondiale”. Una corona iridata che, ritiene Jordan, potrebbe essere bissata dal titolo Costruttori per Aston Martin: il magnate canadese, oltre ad essere una delle figure che stanno dietro al team Racing Point (già Force India) avviato nel 2021 a mutare nome assumendo la livrea ufficiale Aston Martin, ha nelle scorse settimane acquisito una quota del 25% dei capitali Aston Martin, quota che gli permette di controllare il marchio e di assumere il ruolo di presidente esecutivo Aston Martin Lagonda. Occorre tuttavia mettere in conto il fatto che ad avere investito insieme a Stroll nel futuro di Aston Martin in F1 c’è anche Toto Wolff: anche in questo caso nelle scorse settimane aveva fatto il giro del mondo la notizia che l’attuale direttore esecutivo del team Mercedes F1 (di cui possiede il 30%), con sede a Brackley, ha acquisito il 4,8% di Aston Martin (un altro 3,4% è stato a sua volta acquisito dal magnate della farmaceutica Ernesto Bertarelli), quota che tuttavia – come era stato rilevato al momento della notizia – potrebbe ridimensionarsi al di sotto dell’1%. Nessun “conflitto di interessi”: Daimler AG possiede il 5% di Aston Martin, l’investimento del team manager ed ex pilota di origine austriaca è stato “a titolo privato”; e non preluderebbe ad alcun ruolo operativo a Gaydon.
Da questi indizi potrebbe scaturire un nuovo corso per la F1? Staremo a vedere. È interessante considerare che un nuovo team inglese (Aston Martin), sostenuto da notevoli investimenti, potrebbe aggiungere ulteriore linfa alla massima Formula. Non resta che individuare un pilota di primo piano da mettere al volante delle future monoposto con le nobili insegne di Gaydon. Ma andiamo con ordine.
“Solo Ferrari continuerà come sempre”
Se Mercedes abbandonasse la F1 in qualità di Costruttore, e con un’Aston Martin al momento da organizzare, quali sarebbero i pilastri della massima Formula nel futuro più vicino? Il primo nome che a Eddie Jordan viene in mente è quello di Ferrari. “Gli italiani – dice l’ex team principal irlandese – hanno ‘sangue di Formula 1’ nelle vene, quindi direi che per Maranello il prosieguo in F1 non sia in discussione. Le recenti minacce di uscire dal giro sono soltanto avvertimenti”. Ferrari, dunque. E chi altri? Eddie Jordan sostiene: “Anche Red Bull e McLaren; anzi, McLaren-Mercedes”.
L’obiettivo, qui, si sposta su un’altra questione delle più rilevanti: i piloti di primo piano. Lo scenario delle prossime stagioni di F1 dipinto da Eddie Jordan riguarderebbe anche alcuni dei “big”, che Jordan individua in: “Lewis Hamilton, Sebastian Vettel e Max Verstappen”.
Hamilton in Ferrari?
L’attuale prima guida di Maranello potrebbe essere in predicato di proseguire la carriera in Ferrari anche nelle prossime stagioni: secondo una indiscrezione riportata dallo stesso portale F1insider.com, per Vettel (attualmente legato a Ferrari sino alla fine del presente 2020) ci sarebbe un contratto biennale, il che comporterebbe alla conferma dell’abbinamento Vettel-Leclerc nel 2021 e nel 2022. I termini dell’accordo sono ovviamente tutti da stabilire, sebbene proprio per via della delicata situazione economica l’appannaggio per il quattro volte iridato potrebbe essere rivisto. Eddie Jordan, dal canto suo, ammette di non conoscere molto bene Vettel, tuttavia – rivela – il campione tedesco “Non ha molta scelta: o si ritira o approderà in McLaren”. E in Ferrari, chi potrebbe prendere il posto di Vettel? Eddie Jordan butta lì un nome, il più facile che potrebbe essere pescato dal lotto dei top driver: Lewis Hamilton. Il fuoriclasse inglese sarebbe un nome per il quale “Gli italiani sanno quanto ne vale la pena investirci su”. Quanto a Max Verstappen, Jordan ritiene che rimarrà in Red Bull “Con l’obiettivo di battere Lewis. Ma sarà difficile”. È bene tenere conto che il pronostico di Jordan è riferito alle ore precedenti la notizia dell’eventuale prolungamento del contratto di Vettel pubblicata da F1insider.com. Si tratterebbe, quindi, di un panorama anch’esso da rivedere. Potrebbe avvenire, e questo vada letto come una ipotesi, che Hamilton decida di concludere la propria carriera in Aston Martin (e qui ci si riallaccia alla questione che un paio di paragrafi sopra avevamo volutamente lasciato in sospeso), puntando così ad una “corazzata inglese” futura candidata al Mondiale.