Una partnership iniziata nell’estate del 1999. Quest’anno la Dacia è al nono posto fra i Marchi più venduti in Europa
Una partnership iniziata nell’estate del 1999. Quest’anno la Dacia è al nono posto fra i Marchi più venduti in Europa
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Dalla 1310 ad una 4×4 che, secondo i “piani” aziendali, sarà prodotta nel 2010. L’ammodernamento e ampliamento degli impianti produttivi di Pitesti, il lancio di nuovi modelli senza più alcuna connessione con le obsolete Renault del passato. E una crescita di mercato del 15,5 per cento nei primi mesi del 2009.
Ecco, in estrema sintesi, i risultati dei primi dieci anni del matrimonio Dacia-Renault. Un traguardo che i due Marchi festeggiano in questi giorni, nato all’inizio dell’estate del 1999 con l’acquisizione, da parte della Régie, del 51 per cento del capitale azionario della Dacia, la Casa romena che era nata nel 1966 come fabbrica di Stato ma che, a seguito di una visita del Generale De Gaulle, allora Presidente della Repubblica francese, aveva iniziato la sua storia come produttrice di vetture su licenza della Marque à losanges.
Questo, come si diceva, fino al 1999. Fino a quando, cioè, la Renault, interessata a trovare una propria espansione nei mercati dell’est europeo (all’epoca in piena espansione) aveva ritenuto di allacciare una partnership più concreta con il Marchio romeno, la cui produzione, oltre alla 1310 (prodotta dal 1969 al 2004, che era una Renault 12 in tutto e per tutto), comprendeva la Nova, primo modello interamente romeno.
Il primo risultato dell’acquisizione della maggioranza del capitale della Dacia da parte della Renault (nel frattempo salita al 93 per cento nel 2003) fu il lancio della SuperNova e della Solenza, introdotte sul mercato nazionale come veicoli – test per la preparazione di una gamma più sostanziosa di vetture.
Intanto, da Parigi era arrivato il “via libera” per l’adeguamento degli impianti produttivi di Pitesti: a questo proposito, vennero stanziati 489 milioni di euro. Si trattava, in effetti, di adeguare alle esigenze di un pubblico di automobilisti molto più vasto di quanto non fosse stato in precedenza la qualità della produzione, l’addestramento dei dipendenti, nuove condizioni di lavoro, il rinnovamento degli edifici, e il trasferimento sul posto delle linee di montaggio Renault per l’assemblaggio dei motori e delle trasmissioni.
Da questa operazione nacque la Dacia Logan, primo esempio per il Marchio romeno di world car: non più, cioè, destinata al solo mercato interno, ma in grado di poter essere esportata in tutto il mondo. Lanciata nella primavera del 2005, la Logan ha ottenuto, nei mesi scorsi, il traguardo del primo milione di esemplari venduti.
Dalla Logan berlina a 4 porte sono state derivate la MCV, la versione station wagon (prodotta, dal 2006, in oltre 220 mila esemplari) e due veicoli commerciali leggeri: Logan Van e Logan pick-up.
Una nuova tappa nel cammino della Dacia sotto l’egida della Renault è arrivata al Salone di Parigi dello scorso Ottobre, con la presentazione della Dacia eco2, esempio di tecnologia “ecologica” applicata a tutta la produzione del Marchio: allestimenti a benzina, gasolio, GPL e bioetanolo E85 accomunati dalle emissioni che non superano i 140 g/km di CO2.
Nell’ultimo anno, c’è stato il lancio di due nuovi modelli:la berlina compatta Sandero e della sua versione off road, la Sandero Stepway; oltre alla presentazione della Duster, la prima concept car firmata dalla Dacia che arriverà il prossimo anno.