Lo spot Honda realizzato per il lancio pubblicitario della nuova Accord mette l’accento sugli stereotipi dedicati alle supercar e ai loro possessori.
Lo spot Honda realizzato per il lancio pubblicitario della nuova Accord mette l’accento sugli stereotipi dedicati alle supercar e ai loro possessori.
Honda ha affidato il lancio pubblicitario della nuova Accord alla Leo Burnett di Melbourne, filiale della famosa ed affermata agenzia creativa americana. Lo scopo della campagna pubblicitaria è quello di “svecchiare” la figura della confortevole, ma probabilmente troppo anonima berlina nipponica, fornendo un’immagine di una vettura elegante e tecnologica, ma soprattutto quella di un’automobile offerta al giusto prezzo rispetto ai tanti modelli che si posizionano nel segmento delle vetture premium e di conseguenza vengono proposti ad un prezzo di listino decisamente più alto ed impegnativo.
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Lo spot in questione, studiato per la TV australiana, mostra una serie di signori distinti, ma piuttosto attempati, mentre sono alle prese con le difficoltà quotidiane causate dalle loro supercar: si parte dalla complessità nell’accomodarsi nell’abitacolo troppo basso di una Lamborghini, passando per la difficile comprensione dei macchinosi comandi di bordo di una Bentley, o ancora per il problema della scarsa visibilità offerta da una Lotus. L’apoteosi viene raggiunta nella scena che ha come protagonista la “delusione” provocata ad una bella ragazza seduta al bar, quando nota che da una fiammante Porsche 911 di colore rosso, scende un signore che ha circa l’età di suo nonno.
Il succo della campagna pubblicitaria si basa insomma sullo stereotipo che una persona con la passione delle auto sportive debba attendere tutta una vita prima di potersene permettere una, e che quando poi tutto ciò accade, ormai si è troppo anziani per potersi godere il frutto del propri risparmi. La dose viene poi rincarata quando appare un aitante quarantenne che si appresta a salire a bordo della nuova Accord, prima di partire felice e sicuro di se verso la propria strada.
Lo spot della Honda suggerisce dunque di scegliere una Accord per tutti i motivi sopra elencati, anche se, purtroppo, la berlina giapponese sembra ben lontana dal nostro concetto di “auto da sogno”, perché nonostante le sue indubbie qualità, rimane sempre un’auto priva di personalità che non riuscirà mai a trasmettere quelle emozioni “forti” che quasi tutti cercano almeno una volta nella vita.
Seppur irriverente e simpatico, questo spot tende a “uccidere i sogni”. Quasi nessuno, a parte qualche rampollo “figlio di papà”, può permettersi una Ferrari o una Porsche a 30-40 anni. La maggior parte dei proprietari di supercar riesce a realizzare il suo sogno a fine carriera, risparmiando per una vita. La domanda a questo punto diventa lecita: perché smettere di inseguire i propri sogni, anche se questi ultimi vengono raggiunti all’età del pensionamento?