Il pilota tedesco vince per la prima volta in carriera il Gran Premio sul circuito del Nurburgring. Alonso non va oltre il quarto piazzamento.
Il pilota tedesco vince per la prima volta in carriera il Gran Premio sul circuito del Nurburgring. Alonso non va oltre il quarto piazzamento.
“Finalmente ce l’ho fatta…” Questo il commento a caldo, sul podio più alto, di Sebastian Vettel, che per i suoi 26 anni appena compiuti si è “regalato” il GP di casa che aveva rincorso da sempre. Quarta vittoria stagionale, trentesima della carriera, ora Seb si invola in classifica con 157 punti davanti ad Alonso che ne ha 123, Raikkonen 116 e Hamilton 97.
Impeccabile come ormai ci ha abituato il tedeschino, la sua condotta di gara, dalle prove con la pole sfiorata, al via del sorpasso rabbioso su un Hamilton appannato, alla conclusione sotto il forcing delle due Lotus, tornate realmente competitive.
Il clima, un caldo sole al Nurburgring (dove spesso si trovano piogge e temperature polari) hanno ancora una volta mischiato le carte, con prestazioni imprevedibili per i pneumatici. E chi si era inventato strategie differenti dal solito ha pagato questa differenza di prestazioni dei pneumatici.
A rischiare questa volta erano state le Ferrari e le McLaren, in compagnia di un Rosberg che aveva perso buone posizioni in prova, per un errore degli strateghi ai box. Le Ferrari ancora una volta, nonostante ennesimi aggiornamenti, non erano competitive. Se ne sono accorti in prova e non potendo pensare di attaccare hanno pensato al classico “catenaccio” scegliendo di mantenere un solo treno di pneumatici soft per il finale della gara e classificandosi in terza fila con gomme medie, con le quali sono partite.
Delle due “rosse” quella che si è fermata per prima è stata quella di Massa, che era partito bene ma dopo pochi giri è finito ingloriosamente in testacoda alla prima curva. Ma quella di Alonso, che doveva pian piano allontanarsi quando gli altri, con gomme soft avrebbero ceduto in meno di dieci giri, è entrata improvvisamente ai box dopo soli 13 giri, dopo che il pilota spagnolo si era accorto che i suoi pneumatici non funzionavano proprio. Meglio è andata dopo0, con gomme nuove, ma ormai Alonso doveva risalire dall’ottava posizione.
Nel momento di maggior affluenza ai box, dopo nove giri, c’era stato anche un attimo di terrore. La Red Bull di Webber ere stata spedita fuori con il Pneumatico posteriore destro mal avvitato…La ruota è carambolata nella pit lane finendo per colpire un cameraman che è subito stato soccorso e avviato all’infermeria senza grossi problemi.
Vettel intanto aveva ripreso il comando che manteneva senza problemi davanti alle due Lotus. Nel corso del 25 giro ancora un brivido con la Marussia di Bianchi che esplode il motore e va a fuoco nella parte posteriore. Il pilota sguscia via dall’auto, lasciandola in folle come previsto dal regolamento. Ma senza calcolare il terreno in discesa…e senza prevedere che la vettura a scatto libero, all’indietro, finisse per attraversare pericolosamente la pista…
Safety car davanti a tutti, con le due Red Bull prima quella di Vettel e ultima quella di Webber. Dopo cinque giri pista di nuovo libera, e ripartenza con tutte le monoposto ricompattate. Vettel non perde il comando sempre davanti a un pimpante Grosjean seguito come un’ombra dal compagno di squadra Raikkonen.
Il francesino, protagonista di solito di incidenti e carambole, avrebbe meritato il secondo posto, se non fosse arrivato dai box il perentorio ordine di lasciar passare il finlandese che ha più punti in classifica e sembrava meglio messo col consumo gomme.
Ultimi dieci giri al fulmicotone. Tutti si aspettano giri “da qualifica” da parte di Alonso, che in effetti, appena monta gomme soft, risulta più veloce degli altri. Ma Vettel non si lascerà sorprendere e le due Lotus nemmeno. Per la Ferrari un quarto posto, punti sì, ma sempre troppo pochi per andare avanti.
Ed ora l’Ungheria dove ci saranno ancora pneumatici nuovi, costruzioni vecchie e nuove mescole. Come funzioneranno col caldo dell’Hungaroring? Di certo i test con i piloti più giovani, in programma a Silverstone, non daranno indicazioni di sorta. Ancora una gara al buio. Speriamo bene.