“Disco verde” al finanziamento con garanzia dello Stato come sostegno alle attività italiane pesantemente danneggiate dall’emergenza da Coronavirus.
Via libera al prestito da 6,3 miliardi di euro chiesto da Fiat-Chrysler Automobiles (come misura di aiuto alle imprese secondo quanto stabilito dal Decreto Liquidità) a sostegno di Fca Italy con la garanzia dello Stato, che ha generato tante polemiche in questi giorni. Ad erogare la maxi-somma, già recentemente oggetto di una prima anticipazione, sarà Intesa Sanpaolo. Il CdA del primo Gruppo bancario italiano per quota di mercato e per numero di sportelli presenti sul territorio ha dato il proprio “disco verde” al procedimento, proprio in virtù dell’importantissimo ruolo che il prestito riveste per la ripartenza del comparto automotive italiano (pesantemente danneggiato dalle drammatiche settimane di lockdown) e, di riflesso, dell’intero settore industriale, commerciale e dei servizi nazionale che ha necessità di ripartire al più presto e lasciarsi alle spalle una situazione senza precedenti quanto a gravità.
Si pensa al futuro delle attività in Italia
In virtù del finanziamento, Fiat-Chrysler Automobiles sarà in grado di provvedere ai pagamenti dei propri dipendenti e delle aziende di fornitura ed assicurare la buona riuscita dei propri piani di sviluppo strategico: il riferimento ai nuovi programmi di elettrificazione delle proprie lineup (in particolare al piano da 5 miliardi per gli stabilimenti italiani) e la sempre più vicina “big Alliance” con Groupe Psa è tutt’altro che casuale. Del resto, l’importanza del prestito per l’economia nazionale trova conferma dalle parole del ministro dell’Economia Roberto Gualtieri che, in una dichiarazione raccolta da IlSole 24Ore, ha messo sul piatto una serie di condizioni essenziali: conferma e rafforzamento degli investimenti in Italia, mantenimento dell’occupazione e nessuna delocalizzazione. In cambio, Fca dovrà impegnarsi a rifondere il prestito in tre anni, seppure a tassi agevolati. Gli obiettivi sono in ogni caso piuttosto rigorosi: si tratta di sostenere le attività nazionali che vengono concentrate in Fca Italy e, su uno spettro più ampio, delle circa 10.000 PMI che costituiscono la filiera automotive italiana.
Adesso bisogna aspettare il decreto del Mef
La fase amministrativa del provvedimento dovrebbe essere rapida: tutt’al più qualche settimana. Quanto deliberato dal Consiglio di Amministrazione di Intesa Sanpaolo avrà valore di efficacia una volta che, “nero su bianco”, verranno siglati i contratti con la filiale italiana di Fiat-Chrysler Automobiles, e con la successiva concessione delle garanzie dello Stato. Le quali, ricordiamo, vengono messe a disposizione dalla SACE (ovvero la società assicurativa che fa parte di Cassa Depositi e Prestiti) nella misura dell’80% dell’importo erogato dalle “cordate” di soggetti privati. Una volta finalizzati i contratti con le banche, a cura di SACE dovrà arrivare il “via libera” alla garanzia. Quest’ultima, dal canto suo, diventerà ufficialmente esecutiva una volta autorizzata l’operazione dalla Corte dei Conti ed alla pubblicazione di un decreto ad hoc a firma del Ministero dell’Economia e delle Finanze. Questo è, nel dettaglio, l’iter previsto dal Decreto Liquidità.