Nell’unico Gran Premio in notturna Vettel trionfa senza rivali. A podio anche Alonso e Raikkonen, entrambi autori di una rabbiosa rimonta.
Nell’unico Gran Premio in notturna Vettel trionfa senza rivali. A podio anche Alonso e Raikkonen, entrambi autori di una rabbiosa rimonta.
L’impiantistica emiliana, che riesce a dar luce all’unico GP che si corre al buio, non è bastata per “illuminare” a Singapore la pur brillante prestazione del ferrarista Alonso e dell’ex (e futuro) ferrarista Raikkonen, entrambi meritatamente sul podio.
Davanti a loro un “marziano”, campione del mondo in carica, che è riuscito a dominare in ogni momento questa gara, dalle prove, alla corsa, al record sul giro. Sebastian Vettel, così si chiama il marziano della Red Bull, è sempre stato al comando della gara, anche nelle situazione di cambio gomme, anche coll’intervento della Safety Car che ha ridotto a zero il suo margine di vantaggio.
Ripartito a testa bassa, rifilando due secondi al giro agli inseguitori, si è posto di nuovo al comando, in una posizione inattaccabile. Ed ha portato, a sei gare dalla fine del mondiale, il suo distacco su Alonso, in classifica, a ben 60 punti!
La rimonta rabbiosa, che i dirigenti della Ferrari avevano promesso da Spa, dai circuiti più veloci, non è arrivata. Ed il mondiale, come si può ben capire, ormai se ne è andato. A meno che Vettel non rinunci a partire nelle prossime gare…
Al via il solo Rosberg è riuscito a mettergli le ruote davanti, ma solo per la prima curva. Alla seconda Vettel era già in testa e cominciava a mollare secondi su secondi sugli inseguitori. Bene al via anche Alonso che si insediava al terzo posto, dove sembrava poter rimanere a lungo.
Ma l’intervento della Safety Car al 25° passaggio per l’uscita di strada di Ricciardo rivoluzionava tutte le strategie. Alonso entrava al volo ai box per cambiare gomme e rientrava in pista al quinto posto, mentre Vettel ricominciava la fuga a colpi di due secondi a tutti. Tanto da arrivare a guadagnare quasi mezzo minuto, che gli permetteva al 44° passaggio di entrare ai box, cambiare gomme il soli 2″8, mantenendo la prima posizione.
Poi, con quel treno di gomme Super Soft che aveva risparmiato nelle prove si è di nuovo involato, mettendo in agitazione gli uomini del muretto che non sapendo come dirgli di andare più piano gli hanno balenato problemi di vibrazione ai freni…
Con Rosberg e Webber ai box Alonso è ritornato secondo, ed è stato bravo a portare alla fine la sua vettura senza ricorrere a un previsto cambio gomme. Alle sue spalle è arrivato uno scatenato Raikkonen, che alla faccia di un terribile dolore alla schiena si è inventato un incredibile sorpasso all’esterno ai danni di Button.
Ancora un pilota a muro, questa volta alla curva 7. Si è trattato di Di Resta ma questa volta, essendo nella via di fuga, non è stato necessario scomodare la Safety Car.
Così mentre Vettel si involava per la sua terza vittoria consecutiva a Singapore, e il podio si colorava di rosso Ferrari (presente e futuro) assistevamo alla crisi di motore di Webber, che prima con sbuffi di fumo e poi con fiamme non riusciva a concludere la gara.
Tre campioni del mondo sul podio, un Vettel raggiante e implacabile, un Alonso autore di una ennesima prova positiva (2° dalla quarta fila), e Raikkonen pure (3° dalla 13° posizione in griglia.
Lo spagnolo rimane un mito per i suoi inseguimenti. Ma quest’anno ha a che fare con un marziano. Bisognerebbe istituire una classifica a parte. Così Alonso e la Ferrari (eliminando Vettel) sarebbero campioni del mondo.