Il corto, ispirato a “C’était un Rendez-vous” del 1976, è stato presentato ufficialmente.
Una location esclusiva, velocità, emozione. Il Principato di Monaco diventa teatro di una “corsa” che ha molto in comune con la Formula 1, ma appartiene al mondo del cinema. Stiamo parlando del cortometraggio che ha per protagonisti d’eccezione Charles Leclerc e la Ferrari SF90 Stradale.
Emozionalità al centro della scena
Alla regia c’è uno dei grandi nomi della “Nouvelle Vague”, Claude Lelouch. Voilà, il mix è perfetto. E prende spunto da un “esperimento” impresso sulla pellicola in un lontano passato dallo stesso regista. Quel “C’était un Rendez-Vous” (titolo in italiano: “Un Appuntamento”) che, girato nel 1976, in maniera quasi clandestina fra le strade di una Parigi ancora addormentata in un’alba di domenica mattina estiva, ha a suo modo fatto epoca. Ed è diventato un cult. Otto minuti di sequenza, filmati inquadrando – dall’inizio alla fine – una “folle” corsa (ma che aveva un suo perché) dominata dall’urlo lacerante del 12 cilindri di una Ferrari 275 GTB. Che poi era quella di proprietà dello stesso Lelouch.
Dopo quarantaquattro anni, l’esperimento è stato ripreso: si intitola “Le Grand Rendez-Vous” ed è stato presentato in anteprima questa sera (sabato 13 giugno), sul sito Web The Official Ferrari Magazine.
C’è Leclerc sulla SF90 Stradale
Non più a Parigi, quanto – come si diceva – a Monaco. La Ferrari, quella, c’è sempre; si tratta, in questo caso, di una nuovissima SF90 Stradale, la prima supercoupé ad alimentazione ibrida di nuova generazione che era stata svelata in anteprima assoluta a Maranello poco più di un anno fa (era la fine di maggio 2019) e di fatto non ancora testata ufficialmente su strada. E, questa volta, c’è anche il pilota. O meglio: si conosce già l’identità esatta di chi si è cimentato al volante: Charles Leclerc, “Enfant du pays” (che conosce le stradine del Principato di Monaco come le sue tasche).
Un piccolo grande mistero è stato dunque svelato: almeno, adesso, si sa chi c’è dietro il volante della Ferrari, a differenza delle “leggende metropolitane” che avevano tenuto banco per un trentennio abbondante dopo lo “scandalo” suscitato dal “corto” del 1976. Si erano fatti, all’epoca, diversi nomi su chi avesse accettato di “recitare” la parte del pilota: da Jackie Ickx a Jean-Pierre Beltoise, da Jacques Laffite a Jean Ragnotti; lui, Lelouch, mantenne il massimo riserbo per lungo tempo, per poi ammettere di essere stato lui a guidare la personale Mercedes 450SEL 6.9 per le riprese: un “piccolo trucco” necessario, considerate le sospensioni idropneumatiche della ammiraglia di Stoccarda che avrebbero evitato che la cinepresa montata a bordo “ballasse” eccessivamente e rischiasse di rendere il film inguardabile.
Riprese effettuate nella mattina del GP che non si è corso
Le riprese de “Le Grand Rendez-Vous”, questo il titolo del nuovo cortometraggio di Claude Lelouch di imminente presentazione nel sito Web de The Official Ferrari Magazine, sono state girate nelle prime ore del mattino di domenica 24 maggio, proprio la data originariamente individuata per l’effettuazione del Gran Premio di Monaco 2020. Per l’occasione, il Principato è stato chiuso al traffico, tuttavia l’evento ha ugualmente richiamato l’attenzione di molti monegaschi nella prima fase di allentamento delle misure di restrizione dal “lockdown”.
L’impronta tecnica del progetto
Altra differenza rispetto alla pellicola del 1976: la presenza, questa volta, di una troupe di diciassette tecnici, che – anticipa Ferrari – con ogni tipologia di telecamera hanno “catturato” le performance di SF90 Stradale, con la collaborazione ed i consigli di uno staff di sei ingegneri e meccanici giunti appositamente da Maranello. L’aspetto emozionale, dunque, ne “Le Grand Rendez-Vous” si accompagnerà ad una valenza tecnica: osservare, dall’”occhio digitale” e con il supporto delle nuove tecnologie, il comportamento dinamico di Ferrari SF90 Stradale, il cui V8 ibrido eroga 1.000 CV di potenza massima. “Un perfetto ‘pressure test’ nel circuito di Monaco”, osservano i tecnici del “Cavallino”. Al volante della nuova SF90 Stradale, Charles Leclerc “Ha superato i 240 km/h nelle strade che lo hanno visto crescere”.
Ci sono anche ospiti illustri
Da segnalare la presenza, a fianco del giovane arrembante driver Ferrari, di un “passeggero” d’eccezione: il principe Alberto II, il quale nella sequenza del “corto” si dà poi il cambio con una “misteriosa compagna di viaggio”.
Torna, dunque, l’elemento-mistero, altro denominatore comune con il “corto” del 1976 insieme alla passione per la velocità, all’inconfondibile colonna sonora del motore Ferrari ed alla presenza, anche qui, di presenze femminili vicine a Claude Lelouch (che gli appassionati di cinema e motori ben conoscono, fra l’altro, per il leggendario “Un uomo, una donna” del 1966, film-culto con Jean-Louis Trintignant e Ainouk Aimée nel ruolo di protagonisti, premiato come miglior film al Festival di Cannes e con l’Oscar quale migliore film straniero): in “C’était un Rendez-vous”, la donna del primo incontro era Gunilla Friden, all’epoca compagna del regista; ne “Le Grand Rendez-vous”, il ruolo della giovane fioraia che compare all’inizio ed alla fine della sequenza è stato affidato a Rebecca Blanc-Lelouch, sua nipote.
Scommettiamo che “Le Grand Rendez-vous” emozionerà nuovamente gli appassionati – di cinema e della Ferrari – come fece il film originale.