Debutta sulla monovolume Oper Zafira Tourer la tanto attesa motorizzazione diesel.
Debutta sulla monovolume Oper Zafira Tourer la tanto attesa motorizzazione diesel.
La Opel continua il suo piano di crescita attraverso l’introduzione di una motorizzazione, denominata 1.6 CDTI, che definire strategica è alquanto limitativo. Progettata e sviluppata nel centro GM Powertrain di Torino, in una sede che lavora continuamente grazie alla suddivisione del lavoro in tre turni e che produce anche l’elettronica necessaria ai motori diesel, quest’unità particolarmente innovativa, debutta sulla Zafira Tourer, a dimostrazione della sua flessibilità. L’auto in questione la conosciamo già, per cui è sufficiente dirvi che con il 1.6 CDTI ha un prezzo di 28.990 euro e si può ordinare da subito per soffermarsi sulle qualità del motore.
Nuovo motore diesel: fluido, regolare e silenzioso
C’è poco da fare, quando un motore nasce bene te ne accorgi subito, perché non sei li a cambiare continuamente marcia in cerca della spinta ideale, e ti concentri sul percorso visto che sotto il piede destro la risposta è sempre pronta e ottimale. Il nuovo 1.6 CDTI della Opel Zafira Tourer ha tutte le caratteristiche ricercate dai guidatori più esigenti: non è rumoroso, il suo timbro in accelerazione è persino gradevole, ha una spinta progressiva, ed entra subito in coppia. Così, persino su una monovolume a 7 posti ci si può divertire, guidando spediti e cercando la linea di raccordo ideale tra una curva e l’altra. Chi l’avrebbe mai detto che la verve di questo 1.6 sarebbe stata tale da non far rimpiangere il 2.0 diesel da 165 CV provato qualche mese fa?
Merito di un sistema Common Rail capace di effettuare fino a 10 iniezioni per ciclo, con una pressione che tocca i 2.000 bar, della turbina a geometria variabile e del controllo della combustione “Closed-loop”. Inoltre, questo motore è più leggero grazie al basamento in alluminio ed ai pistoni realizzati con lo stesso materiale e raffreddati da getti di olio nella parte inferiore. Le bielle e l’albero a gomiti invece, con quattro contrappesi per minimizzare i pesi, sono in acciaio forgiato. Si tratta di una serie di accorgimenti che hanno portato ad un considerevole risparmio di peso e ad una conseguente riduzione degli attriti. Ma non è tutto: utilizzando il sistema BlueInjection, una innocua soluzione acquosa di urea che viene gettata sui gas di scarico prima che arrivino al catalizzatore, si riduce notevolmente la produzione di ossido d’azoto NOx e la Zafira Tourer rispetta le severe normative Euro 6.
Tanta coppia e potenza da riferimento
Tornando alla guida, la spinta del motore deriva da una potenza di ben 136 CV, la più alta della categoria, mentre la coppia tocca i 320 Nm, ma gran parte dei Nm sono disponibili anche sotto i 2000 giri, che rappresentano il regime di massima erogazione della stessa. Ne deriva che il ricorso al cambio manuale a 6 marce è assai limitato e l’auto riprende velocità anche con i rapporti più alti senza sedersi quando la strada inizia a salire. A prestazioni interessanti, corrispondono consumi altrettanto validi, infatti, lungo le strade che circondano Torino abbiamo ottenuto una media di circa 5,3 l/100 km: davvero niente male per una monovolume caratterizzata da un’altezza notevole e da un’elevata superficie frontale.
Aspettiamo di vedere cosa sarà capace di fare sull’Astra, dove dovrebbe debuttare a breve o sulla Mokka. Intanto, è già un successo per la Opel avere in gamma un motore che può sostituire il 1.7 diesel, alcune varianti del 2 litri diesel e, volendo, anche il piccolo 1.3 diesel. Insomma, dopo tanto lavoro di progettazione, realizzazione e sviluppo, i vertici della Casa del Fulmine hanno di che essere soddisfatti.