La tragedia avvenuta nel bolognese ha acceso il dibattito sul tema della sicurezza durante la guida in monopattino.
Lo scorso 11 giugno – a Budrio, nel bolognese – un uomo di sessant’anni a bordo del suo monopattino elettrico ha perso la vita dopo essersi scontrato con un’autovettura. Dopo l’incidente, l’uomo era stato trasportato d’urgenza in elisoccorso all’Ospedale Maggiore di Bologna, dove è deceduto 24 ore dopo. Si tratta del primo incidente mortale in Italia che coinvolge un monopattino elettrico.
Il primo morto in Italia
Le dinamiche dell’incidente sono ancora al vaglio delle autorità competenti, ma secondo le prime ricostruzioni dell’accaduto, il sessantenne si stava recando al lavoro in monopattino come ogni mattina, fino a quando non è stato coinvolto nell’incidente mortale che è avvenuto in via Zenzalino nord, all’incrocio con la rotonda Corinna Testi Pescatori. Come atto dovuto, la procura ha messo sotto indagine il conducente dell’automobile per omicidio stradale, ma secondo le prime ricostruzioni della vicenda, il monopattino stava transitando su una strada extraurbana, dove vige il divieto di transito per questo tipo di veicoli leggeri elettrici.
Dubbi sulla normativa
Ovviamente un episodio di questa gravità ha immediatamente innalzato un vespaio di polemiche e proteste, relative alle regole e all’utilizzo di questo veicoli elettrici. La normativa dedicata alla circolazione dei monopattini elettrici equipara questi mezzi alle biciclette. Secondo la legge, i monopattini elettrici possono essere guidati dai maggiori di 14 anni esclusivamente su strade urbane dove vige il limite di 30 o 50 km/h, o su strade extraurbane dotate di una pista ciclabile. Inoltre, i suddetti veicoli non possono superare una velocità massima di 25 km/h, mentre nel caso di circolazione in aree pedonali il limite scende a 6 km/h. Le recenti polemiche però mettono l’accento sulla dotazione di sicurezza obbligatoria che deve essere utilizzata dai fruitori di questo tipo di mobilità elettrica leggera, considerando la loro rapida e capillare diffusione nelle città, cresciuta in maniera esponenziale con l’arrivo dell’imminente Bonus mobilità.
Le proposte per il futuro
Ad esempio, attualmente il casco è obbligatorio solo per i minorenni, mentre altre protezioni – come ad esempio quelle per gomiti e ginocchia – non risultano obbligatorie per nessuno. Questa tragedia ovviamente ha imposto una riflessione sui monopattini elettrici e sulla sicurezza legata al loro uso: in tantissimi stanno chiedendo di rivedere la normativa e di renderla molto più rigida. Tra le varie iniziative che si potrebbero portare avanti ci sarebbe quelle di aumentare in maniera esponenziale il numero delle piste ciclabili, ma soprattutto di rendere più sicure quelle già esistenti, magari provvedendo a realizzare vere e proprie protezioni al posto delle semplici linee gialle chiamate a delimitare lo spazio delle corsie.