Disponibile sul mercato a partire dal mese di aprile del prossimo anno, la wagon marchiata Honda vanta volumi da primato e grande praticità d’uso
Disponibile sul mercato a partire dal mese di aprile del prossimo anno, la wagon marchiata Honda vanta volumi da primato e grande praticità d’uso
Arriverà in Italia tra pochi mesi, ma al momento non sono stati dichiarati né i prezzi né gli allestimenti. La Honca Civic Tourer completa la famiglia della media giapponese, in attesa della più prestazionale Type R. Perché è proprio il nucleo famigliare il target della wagon del Sol Levante. Una fascia di mercato esigente, che percepisce la prestazione quando sa dove e come mettere i bagagli.
Cosa cambia? I volumi
La nuova Honda Civic Tourer trae spunto dalla sorella a cinque porte. Ciò significa che sino al montante centrale la vettura è rimasta tale quale in entrambi i casi. Quando invece è nella zona posteriore che si sviluppa la nuova station wagon. Non è (ovviamente) solo il design a fare la differenza, perché è la questione tecnica il motivo dell’evoluzione in famigliare. Un’evoluzione che conserva i capisaldi della 5 porte e che mette sul piatto un bagaglio da ben 624 litri. A cui vanno sommati i 117 del vano sottostante il pianale di carico. E quando la seduta posteriore è abbattuta il valore sale a quota 1.668 litri. A bordo si conforma e si conferma come di consueto. Uno stile marcatamente giapponese, che non brilla certo per l’ergonomia d’impatto. Datata la grafica della navigazione e il numero di display ed indicatori è alquanto dispersivo. Buona la posizione di guida, così come la collocazione della leva del cambio.
Tecnica: questione di sospensioni
La nuova Civic Tourer è dotata di controllo adattivo degli ammortizzatori posteriori. Un sistema riservato agli allestimenti top di gamma, che prevede tre differenti programmi di funzionamento: Comfort, Normal e Dynamic. La variazione di risposta si realizza grazie ad un’elettrovalvola che comanda il flusso di olio all’interno dell’ammortizzatore, regolando quindi la forza di smorzamento. La tecnologia Honda si compie grazie ad una centralina elettronica che calcola il movimento della vettura utilizzando appositi sensori a 3 assi. In gamma, questa soluzione è al momento esclusiva del modello Civic Tourer. Lievi modifiche anche alla zona anteriore del comparto sospensioni. Cambiamenti che faranno capolino pure sulla cinque porte nel breve periodo.
La meccanica di bordo invece, si declina secondo due unità: una diesel e una benzina. Nel primo caso si tratta del nuovo turbodiesel 1.6 litri i-Dtec da 120 CV e 300 Nm di coppia motrice. Consumi dichiarati pari a 3,8 l/100 km, per un valore di emissioni di CO2 di 99 g/km. Mentre nel secondo dell’aspirato 1.8 litri i-Vtec da 142 CV e 174 Nm. Qui i valori in campo si attestano intorno ai 6,2 l/100 km e 146 g/km di CO2.
Su strada: punta diritto al comfort
Nonostante sia possibile intervenire sull’asse posteriore, le sensazioni al volante non mutano in favore di un temperamento più sportivo. Complice pure il fatto che nel corso della prova non abbiamo mai viaggiato a pieno carico. E sicuramente altro fattore determinante, la circostanza che sia regolabile solo il retrotreno. Ma tanto ciò che conta quando si parla di wagon è che sia il comfort a farla da padrone. E sulla Civic Tourer così è stato. Una sensazione gradevole che non trascende mai nel “galleggiamento” puro, ma filtra con cura ogni asperità del manto stradale. Piacevole il cambio manuale a sei rapporti, che vanta spaziatura e posizione più che azzeccati per la station giapponese. Lo sterzo non è tra i più precisi della categoria, ma risponde alle esigenze di una vettura nata e pensata per la famiglia. Il turbodiesel sposa al meglio le doti dinamiche di Civic Tourer. Rotondo e corposo, sempre pronto a salire di giri e relativamente elastico in funzione della cubatura. La sicurezza Honda si compie grazie ad una serie di segnalazioni acustiche, che informano il conducente quando cambia corsia inavvertitamente oppure procede troppo vicino al veicolo che segue.