Come va su strada la Suzuki Swift Hybrid, sia in versione “normale” che Sport.
Da venerdì 31 luglio a domenica 2 agosto, si svolge tra i cordoli del Circuito Internazionale di Busca (CN) l’ultima dell’ultima selezione di Rally Italia Talent 2020, il rivoluzionario format ideato da Renzo Magnani e sostenuto da ACI Sport che ha come obiettivo quello di regalare a tantissimi giovani appassionati di motori di gareggiare in pista.
In questa emozionante cornice abbiamo avuto la possibilità di testare per la prima volta in assoluto l’intera gamma della rinnovata Suzuki Swift Hybrid. La citycar di segmento B della Casa di Hamamatsu abbraccia la tecnologia mild hybrid a 48 volt e viene proposta in versione ALL Grip 4×4, con il cambio automatico CVT e nella versione ad alte prestazioni Swift Sport equipaggiata con il generoso 1.4 litri turbo benzina da 129 CV trasforma in realtà il sogno di correre in pista di tanti appassionati.
Suzuki Swift Sport Hybrid
I nostri occhi si sono immediatamente soffermati sulla Swift Sport Hybrid, prima hot hatch ibrida della storia (e prima ibrida a partecipare ad un rally ufficiale). Già dall’esterno, la Sport promette “fuoco e fiamme”: non manca uno splitter anteriore in simil carbonio, due splendidi scarichi laterali incastonati nel paraurti e cerchi in lega specifici da 17 pollici. Tra le novità estetica di questo aggiornamento troviamo invece una nuova griglia anteriore abbinata ad un inedito listello cromato. Il carattere “racing” degli esterni si riflette anche nell’abitacolo dove troviamo sedili ad alto contenimento, strumentazione sportiva analogico-digitale, caratterizzata da un contagiri con fondo colorato e display dedicato al trip computer.
A stupire però è la grinta che scaturisce dal brillante powertrain mild hybrid a 48 volt. Sotto il cofano “batte” un turbobenzina 1.4 BoosterJet da 129 CV abbinato al motore elettrico ISG (Integrated Starter Generator) da 10 kW (13,6 CV) in grado una maggiore e più costante spinta della coppia a bassi regimi: i dati parlano infatti di una coppia di ben 235 Nm disponibile già 2.000 giri. Maggiori prestazioni non si traducono però in un aumento dei consumi e delle emissioni, infatti il costruttore parla di un abbattimento del 16% del consumo di carburante e del 15% delle emissioni nel ciclo misto NEDC nel confronto rispetto al precedente motore 1.4 BoosterJet. Un risultato decisamente apprezzabile e di rilievo.
Al volante della Swift Sport scopriamo subito di che pasta è fatta questa “piccola bomba”: complice la generosità del motore elettrificato, coadiuvato da una massa che supera di poco i 1.000 kg, la guida di questa vettura si rileva subito reattiva e divertente. La buona dose di coppia, ben distribuita, fa sembrare la vettura decisamente più potente, inoltre – con l’aiuto di un assetto sufficientemente rigido – la Sport esce dalle curve in maniera rapida e pulita. La trasmissione manuale a sei rapporti non sbaglia di una virgola, grazie ad innesti rapidi e velocissimi, inoltre i primi tre rapporti risultano molto ravvicinati tra loro.
Queste ottime sensazioni sono state confermate anche nella guida tra i cordoli del circuito kart Planet Piemonte, dove la Swift Sport si è dimostrata perfettamente a suo agio sia nei cambi di direzioni più stretti e veloci che nei brevi allunghi.
Suzuki Swift 1.2 Hybrid manuale e CVT
Chi cerca invece un’auto più tranquilla, versatile e funzionale, può puntare sulla Swift con motore 1.2 litri mild hybrid a 12 volt da 83 CV e 107 Nm di coppia massima. Anche in questo caso, il peso contenuto (950 kg) aiuta ad offrire una guida agile e a tratti divertente, anche perché la vettura può contare su un boost di potenza di 2,6 CV. Il sistema elettrificato (potenziato a 10Ah) permette di ricaricare una batteria agli ioni di litio estremamente compatta e posizionata sotto il sedile del guidatore. Ottima la risposta delle sospensioni sulle strade dissestate, così come il cambio manuale a cinque rapporti si rivela preciso e piacevole da manovrare. Mi ha convinto di meno il cambio automatico CVT dotato di paddle al volante. In modalità “D” risulta un po’ pigro, ma si lascia perdonare quando si aziona la modalità manuale che mette a disposizione sette rapporti, molto utili da azionare quando si guida su strade con molte curve e discese ripide. leggermente rialzato.
Suzuki Swift 4×4 Allgrip
Un discorso a parte merita la versione dotata di trazione integrale con giunto viscoso abbinato ad un assetto leggermente rialzato. Abbiamo provato la versione 4×4 Allgrip su un tracciato off road leggero, caratterizzato da twist, sali e scendi e profondi dislivelli: la vettura non è mai andata in crisi e si è comportata in maniera egregia anche nei punti più difficili, comportandosi decisamente meglio di molti SUV dotati di ben altri assetti e settaggi. Ovviamente questa versione a trazione integrale risulta l’ideale per chi desidera una vettura in grado di offrire la massima aderenza su fondi accidentati, ma anche su neve e ghiaccio, ma nello stesso tempo non vuole rinunciare ad un’auto pratica e compatta.