20 esemplari come omaggio alla Studebaker Commander, vettura che ha il record di vittorie alla Carrera. Motore V8 6.2 origine Corvette e ben 620 CV.
20 esemplari come omaggio alla Studebaker Commander, vettura che ha il record di vittorie alla Carrera. Motore V8 6.2 origine Corvette e ben 620 CV.
No, non è Alfa Romeo la marca più vittoriosa alla Carrera Panamericana. E non è neanche Lancia, e nemmeno Ferrari. Il marchio che ha riportato il maggiore numero di vittorie alla leggendaria corsa che attraversa il Messico da nord a sud, che tanta fortuna ebbe nella prima metà degli anni 50 e che (con grande gioia degli appassionati) si disputa nuovamente dal 1988 è Studebaker, fabbrica americana fra le più antiche nella storia dell’automobile, fondata nell’Indiana come manifattura di carrozze dai fratelli Studebaker a metà del XIX Secolo e “vissuta” (automobilisticamente parlando) fino al 1966. Caratterizzata da soluzioni stilistiche del tutto personali e all’avanguardia (ci mise le mani anche “un certo” Raymond Loevy) non disgiunte da un deciso sapore sportivo, la produzione Studebaker ebbe, all’inizio degli anni 50, il proprio apice nella produzione dei modelli Champion e Commander.
Proprio alla Studebaker Commander (che detiene il record di vittorie alla Carrera Panamericana: ben venti successi) si ispira Gwa – Gullwing America – uno studio di design automobilistico con sede in Florida – che presenta “Veinte Victorias“, una propria reinterpretazione della iconica Studebaker Commander.
La vettura, secondo le indicazioni dei tecnici Gwa sarà realizzata in venti esemplari (uno per ciascuno dei successi ottenuti alla classicissima centro – americana), con la differenza, rispetto alla vettura d’origine, di un layout aggiornatissimo. Per intenderci, nella Gwa Studebaker Veinte Victorias quello che rimane del fortunato modello di sessant’anni fa è l’impostazione estetica del corpo vettura, che si caratterizza per una avanzata ricerca aerodinamica (questa, sì, frutto dell’eredità di Raymond Loevy, che negli anni 30 “inventò” la soluzione stilistica “Streamliner”, per l’epoca un’avanguardia assoluta), il corpo vettura decisamente basso e largo, l’impronta quasi aeronautica delle forme.
La Gwa Studebaker Veinte Victorias sarà deliberata in due tinte carrozzeria: diciannove unità saranno verniciate in giallo, mentre l’ultima sarà in nero. Da rimarcare l’impostazione del telaio, costituito da una struttura tubolare ad elementi rinforzati. I cerchi da 19″ sono “home made” (progettati, cioè, dalla stessa Gwa), e montano un set di pneumatici Bridgestone, mentre l’impianto frenante è Brembo Hpk (High Performance Kit), a quattro dischi autoventilanti.
Di sicuro interesse, per gli appassionati, è la scelta della motorizzazione: la Gwa Studebaker Veinte Victorias viene equipaggiata con il “classico” (oltre che ultraperformante) V8 “big block” da 6,2 litri LS9 sovralimentato con turbocompressore “ereditato” dalla Corvette. Abbinato a un cambio manuale a sei rapporti e a un impianto di scarico realizzato da Fabspeed appositamente per questa vettura, sprigiona la bellezza di 620 CV. Purtroppo i valori prestazionali non sono stati forniti, allo stesso modo del prezzo di vendita (Gwa assicura che saranno resi noti più avanti): questo non toglie che la Gwa Studebaker Veinte Victorias, che insieme ad altre icone del V8 made in Usa come la Shelby Cobra può essere considerata “madre delle muscle cars“, non mancherà di suscitare interesse fra gli appassionati delle grosse cilindrate a stelle e strisce.