Totalmente rinnovata rispetto alla precedente generazione, la Mitsubishi Space Star sfida le rivali di segmento per il primato nella giungla urbana.
Totalmente rinnovata rispetto alla precedente generazione, la Mitsubishi Space Star sfida le rivali di segmento per il primato nella giungla urbana.
A dispetto della denominazione, la nuova Mitsubishi Space Star non condivide nulla con il modello da cui riprende il nome. Anche perché al di la del mercato europeo è commercializzata come Mirage. Cambiano le dimensioni, il target di clientela e tutta la meccanica. La Space Star odierna non ha velleità da multispazio, perché l’impostazione è quella delle vetture del segmento A e B. Quindi la città si palesa sin da subito come il suo habitat naturale. Due motorizzazioni, entrambe benzina, ambedue tre cilindri.
Mitsubishi Space Star: inconfondibilmente giapponese
Nonostante il marcato spoiler posteriore, i vetri posteriori oscurati o ancora i cerchi in lega da 14″, la Mitsubishi Space Star non riesce ad essere sportiva. Muso in stile nipponico e linee a guscio. Non c’è stata una grande ricerca stilistica. L’architettura si mostra così com’è: semplice e funzionale. Lunga 3.710 mm e larga 1.665 mm, la Space Star punta al parcheggio facile: una piccola monovolume. E se poi non volete passare inosservati, basta scegliere il colore della vettura in prova: un ecologico “Pop Green”.
Gli interni: spartani, ma ambiziosi
Il quadro strumenti, così come la plancia, richiama il design degli esterni. Il climatizzatore automatico, di serie sull’allestimento Intense, e la soluzione “senza chiave” per accedere ed accendere la vettura (Key-Less Operation System) strizzano l’occhio alle city-car di livello premium ma i materiali degli interni – per i quali la concorrenza di segmento ha ampiamente dimostrato che sia possibile fare meglio – ci ricordano il target più popolare della Mitsubishi Space Star. La seduta di guida è rialzata, ma le regolazioni del volante si limitano a quella in altezza. La zona del divano posteriore non pare possa essere in sintonia con le persone di una certa stazza, meglio lasciare spazio ai bambini. E il bagaglio offre un volume di carico modesto, pari a 235 litri. In linea con le rivali del segmento A e più che sufficiente per la spesa quotidiana.
Mitsubishi Space Star: tre cilindri vecchia scuola
Nome in codice 3A90. Sono 999 centimetri cubici, frazionati in tre cilindri, il cuore pulsante di Mitsubishi Space Star. A listino è disponibile anche un’unità da 1,2 litri, sempre tre cilindri. Il 12 valvole MIVEC, protagonista del nostro test drive, eroga 71 cavalli di potenza massima e 88 Nm di coppia motrice. Un quadro prestazionale che non offre alcuna speranza se quello che cercate è il brio. Perché il dato relativo alla coppia è fissato a 5.000 giri/min. In breve, schiaccia che ti passa. Una costante quando bisogna sorpassare o si cerca lo spunto alla partenza dai semafori. Un’impostazione rimasta radicata nell’ingegneria giapponese, quella di offrire il “meglio” sempre ai regimi più alti. Oggi la Sovralimentazione ha ribaltato il valore dei motori dalle piccole cubature, rendendoli a volte pure sportivi. Il 1.0 MIVEC è accoppiato ad un cambio manuale a cinque marce, che non risparmia qualche impuntamento tra il secondo e il terzo rapporto. I km/h di velocità massima sono 172, mentre i secondi necessari per passare da 0 a 100 km/h sono 13,5. Consumi ed emissioni? I primi, relativi al ciclo combinato, si attestano intorno ai 4,0 l/100 km. Mentre le emissioni di CO2 sono pari a 92 g/km.
Mitsubishi Space Star: il test drive
Le immagini relative al test di Mitsubishi Space Star si riferiscono ad una breve ma intensa scorrazzata in pista approfittando di una gentile cortesia dell’Autodromo di Modena. La compatta Space Star offre una taratura dell’assetto piuttosto morbida, in previsione anche di un intenso uso cittadino. La risposta del comparto sospensioni è a tratti “secca”, ma nel complesso il comfort non latita. Rollio e Beccheggio fanno parte del gioco quando si esagera e il sottosterzo emerge prepotente. Però ogni reazione pare smorzata, dando ampio margine al conducente per correggere la manovra. L’ESP (non disattivabile) è sempre vigile. Il vero elemento di disturbo di Mitsubishi Space Star è lo sterzo, servoassistito elettricamente. Non da mai l’esatta percezione della posizione dell’asse anteriore e non tende a ritornare nella posizione iniziale in fase di rilascio. Inoltre, sterzando repentinamente da una parte all’altra, si indurisce in maniera improvvisa.
Mitsubishi Space Star 1.0 ClearTec Intense: il prezzo
L’allestimento Intense è il più ricco della gamma Mitsubishi Space Star. Questo particolare modello ha un prezzo di listino pari a 12.950 euro. Il pacchetto comprende il tessuto di tipo “Intense”, le prese Aux e USB , il climatizzatore automatico e gli alzacristalli elettrici posteriori. A corredo della compatta giapponese pure il volante e la leva cambio in pelle, i sensore luci più quello pioggia. Il Bluetooth è disponibile a 275 euro, mentre il sistema di navigazione passa sotto il segno di Tom Tom. Due le scelte possibili: 169 o 249 euro. La garanzia è di 3 anni o 100.000 chilometri.