Prima gara storica del nuovo campionato ad emissioni zero.
Prima gara storica del nuovo campionato ad emissioni zero.
Durante il weekend si è corsa una gara storica, la prima di Formula E, ovvero la nuova categoria in cui gareggiano solamente monoposto elettriche. Si avete capito bene, niente benzina, niente rumore assordante, niente di convenzionale insomma, ma tanto spettacolo e un contorno colmo di eventi per un campionato rivoluzionario.
Detta così, sembrerebbe la solita trovata di qualche riccone egocentrico, invece è una cosa seria, con tanto di coinvolgimento di nomi prestigiosi e piloti importanti che hanno corso in F1 o in altre categorie rilevanti. Per prima cosa, le monoposto sono realizzate da partnership importanti, per esempio hanno collaborato per la realizzazione delle stesse, McLaren, Williams, Renault, e Dallara per il telaio. Per quest’anno saranno tutte uguali, poi dal prossimo i team potranno intervenire sulle sospensioni ed altri componenti.
A Pechino, su un circuito cittadino che nasconde diverse insidie si è corsa la prima gara assoluta, con protagonisti d’eccezione, Alain Prost, a capo del team e.dams Renault, ha gestito il figlio Nicolas partito dalla pole position, che ha tenuto il comando delle operazioni fino alle battute finali. Ma uno scontro, tutt’altro che fortuito, con una vecchia conoscenza della F1, ovvero Nick Heidefeld, con tanto di ribaltamento del pilota tedesco, uscito illeso dalla monoposto, ha spianato la strada a Lucas Di Grassi, del team abt che ha trionfato davanti a Frank Montagny, e Sam Bird. Quarto Charles Pic, posizioni di rincalzo per altri piloti provenienti dalla massima formula come Karun Chandhok, sesto, e Nelson Piquet Jr., solamente nono.
Tra i nostri portacolori troviamo Michela Cerruti, che ha tagliato il traguardo al 13° posto, accumulando una buona esperienza che le tornerà utile nei prossimi appuntamenti, mentre il suo illustre compagno di squadra, ovvero, Jarno Trulli, non è riuscito a partire per i problemi derivati alla sua monoposto in seguito alla toccata avvenuta nelle qualifiche.
Certo, sentire solamente il sibilo dei propulsori elettrici è qualcosa di particolare, così come il cambio delle monoposto nella sosta ai box o il boost fornito ai piloti dai loro follower su Twitter: insomma, è anche un campionato interattivo, dove il pubblico può sostenere i propri beniamini donandogli un surplus di potenza per effettuare un sorpasso.
Forse la F1 dovrebbe guardare a questa categoria con interesse, quanto meno per prendere spunti e rendere le gare più interattive, in modo da far riavvicinare il pubblico ad un ambiente divenuto blindato.