Da 1500 fino a 3000 euro di bonus, sparisce l’esenzione dal bollo
Da 1500 fino a 3000 euro di bonus, sparisce l’esenzione dal bollo
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1500 euro per chi acquista una Euro 4 o Euro 5, però con emissioni di CO2 inferiori a 140 g/km per le motorizzazioni benzina e 130 g/km per i diesel, e rottama una Euro 0, 1 e 2 immatricolata prima del 31 dicembre 2009.
Altri 1500 euro cumulabili, fino ad un totale di 3000 euro, per chi acquista una auto a GPL, metano o elettrica (anche a idrogeno, una possibilità piuttosto remota, dal momento che in vendita, almeno ai privati, in pratica…non ce ne sono).
Queste le misure adottate dal governo Berlusconi con decreto legge odierno, per fronteggiare la profonda crisi del settore auto (-32,6% in gennaio), che non si trovava in una così grave situazione da oltre 25 anni.
Nel provvedimento rientrano anche gli incentivi per l’acquisto di veicoli commerciali leggeri con un bonus di 2500 euro sempre per l’acquisto di nuovi mezzi se si rottamano Euro 0, 1 e 2 immatricolati entro il 1999.
Ma in soccorso del settore moto, che ha accusato un calo ancora più grave del 38,8%, arriva anche il bonus da 500 euro (rottamando un ciclomotore o una moto Euro 0 o 1) per il segmento più diffuso, ovvero le cilindrate inferiori a 400 cc, dunque principalmente maxiscooter.
Fin qui tutto chiaro, ma fa discutere quello che non c’è, ovvero la penalizzazione per le auto più inquinanti, la SUV tax paventata nei giorni scorsi da più parti, e l’esenzione dal bollo. La discussione si aperta anche sull’entità del contributo, con molte posizioni contrastanti.
Se il Presidente dell’ACI Enrico Gelpi ha dichiarato “ci aspettavamo di più, soprattutto di fronte alle misure più a lungo termine e maggiormente incisive adottate da altri Paesi europei“, riferendosi a Germania, Francia e Spagna, mentre Vittorio Cogliati Dezza di Legambiente dice che è “un pacchetto che ricorre nuovamente alla rottamazione vecchio stile, senza puntare né a risollevare in modo specifico il mercato nazionale come avviene nel resto d’Europa, nè tanto meno a disincentivare l’acquisto di auto inquinanti“.
Soddisfatti invece i costruttori. Salvatore Pistola dell’UNRAE pensa che “l’impatto degli incentivi governativi, unitamente all’impegno dei costruttori e dei concessionari potrà permettere già nel mese di febbraio una ripresa della domanda, che si potrà concretizzare soprattutto a livello di acquisizione di contratti” ed è allineata a quella di Eugenio Razelli, Presidente dell’ANFIA, che dice del provvedimento “è un’operazione positiva. Le misure approvate, intervenendo sul sostegno alla domanda potrebbero dare la spinta necessaria a superare questo momento di crisi riequilibrando quindi il mercato italiano con quello europeo dove gli incentivi già in atto stanno dando i primi risultati positivi“.