La penultima gara della stagione vede vincitore Niko Rosberg, che recupera preziosi punti su Hamilton, secondo sul podio.
La penultima gara della stagione vede vincitore Niko Rosberg, che recupera preziosi punti su Hamilton, secondo sul podio.
Per molti anni in Gran Premio del Brasile è stata la gara conclusiva, quella che decideva il mondiale. Come non ricordare i successi delle Ferrari, di Raikkonen? Quest’anno proprio niente, assolutamente niente. Non un incidente alla prima curva, non una safety car. E nemmeno un acquazzone.
L’unica novità era il manto stradale della pista rifatto. Ed è stata una novità che ha un poco preso in contropiede le squadre per le scelte di pneumatici. Certo servivano le gomme morbide per le qualifiche. Ma nessuno si aspettava che per l’abrasività del circuito durassero poco più di cinque giri.
Nessun male, si sarebbe trattato di un pit stop in più. Ma questa è stata l’unica variante, l’unica novità per un Gran Premio alla penultima giornata, per un mondiale dominato dalla Mercedes.
Rosberg, ancora una volta detentore della pole, non si è fatto sorprendere e ha riportato a 17 punti il divario in classifica con il compagno capolista Hamilton. Ma questo non significa molto quando si va incontro ad una finale, ad Abu Dhabi, che presenta uno score, una possibilità di punteggio doppia rispetto al normale. Significa ovviamente, matematicamente, che Rosberg deve vincere ancora per aggiudicarsi il titolo, che Hamilton può accontentarsi invece del secondo posto alle spalle di Nico. Sì perché come funzionano le cose quest’anno non è pensabile nessuna altra alternativa.
Sole a picco a Interlagos, magari non quanto come in altre edizioni, quando i “bomberos” dovevano passare con gli idranti davanti alle tribune per anaffiare la “torcida”. Che peraltro si è sentita in onore di Felipe Massa, autore in casa propria di una prestazione maiuscola, un podio recuperato in extremis con un recupero incredibile, dovendo rimontare anche cinque secondi di penalizzazione che aveva avuto per aver superato il limite di velocità ai box.
Tensione al via con le due Mercedes davanti e le due Williams dietro. Ma alla prima curva, la esse in discesa dedicata ad Ayrton Senna, tutto è filato liscio. Rosberg si è infilato come un fulmine seguito come un’ombra dal compagno Hamilton. Solo Vettel che si è scomposto in uscita ha perso un paio di posizioni.
Il primo a fermarsi, dopo soli sei giri, è stato l’idolo locale Massa. Ma subito dopo tutti gli altri hanno dovuto cambiare le gomme morbide, già piene di “blister” per passare a quelle più dure. Per il resto un educato trenino, animato solo da una lieve bagarre tra Alonso e le due Red Bull.
Dal 25° passaggio di nuovo cambio gomme, sempre con Rosberg al comando. L’unico brivido, si fa per dire, una bella in traversata di Hamilton alla uscita della prima curva, che riesce ad evitare il testacoda e chiede subito scusa al suo ingegnere via radio per la piccola sbavatura che gli è costata una manciata di secondi…
Cinque secondi li perderà anche Raikkonen ai box, in un cambio gomme non perfetta (l’auto è scesa dal crick prima che la ruota anteriore destra fosse completamente avvitata) e questo penalizzerà il finlandese autore di una gara al di sopra della media.
La corsa arriverà lentamente alla fine con la papera di Massa che confonde i meccanici in tuta bianca della Mercedes con i suoi della Williams, ma poco male. Felipe salirà meritatamente sul podio alle spalle del duo Mercedes, con un Rosberg autore di una gara maiuscola senza mai una sbavatura, questa volta vanamente inseguito dal compagno e capolista Hamilton. Ora se la vedranno ad Abu Dhabi per l’ultima tappa dotata dello sciagurato punteggio doppio. Speriamo sia l’ultima volta di questa trovata.