La prossima serie della “segmento D” di Wolfsburg dovrebbe esordire nel 2023, con un ampio “capitolato” di aggiornamenti: ecco le prime indiscrezioni.
Sebbene abbia mancato per un soffio il titolo di prima Volkswagen a trazione anteriore – “riconoscimento che è appannaggio della leggermente più datata, tuttavia ben più effimera, K70 che rimase in produzione solamente per tre anni: dal 1971 al 1974 -, Volkswagen Passat rappresenta da lungo tempo uno dei “punti fermi” per Wolfsburg nella fascia di mercato medio-alta. E, nell’attuale serie, ha rappresentato il modello Volkswagen sul quale nella seconda metà del 2019 ha debuttato il sistema “Twin dosing” che si avvale di doppio Scr e doppia iniezione di AdBlue nell’equipaggiamento delle unità turbodiesel con l’obiettivo di ridurre in maniera drastica le emissioni di ossidi di azoto.
Solamente due tipologie di carrozzeria
Per il futuro, la lineup della popolarissima Passat potrebbe essere configurata esclusivamente nelle due declinazioni Variant (station wagon, di grande successo in special modo nei mercati europei) ed “hatchback”, ovvero una inedita configurazione a due volumi (e, ovviamente, cinque porte) il cui layout di carrozzeria – se le indiscrezioni “captate” dal Web saranno confermate – si richiamerebbe dunque alle origini del modello, che nacque appunto con il portellone, sebbene con una linea “fastback”.
Per i cinquant’anni, “addio” alla tre volumi?
I riflettori vengono puntati sul 2023, quando cioè la nona generazione di Passat debutterà sul mercato. Per l’occasione, che costituirà il traguardo del mezzo secolo dal suo esordio (e che farà della “segmento D” di Wolfsburg il terzo modello più longevo nella storia del colosso tedesco dopo il Maggiolino e il “derivato” Bulli, sebbene quasi in buona compagnia visto che la eterna bestseller Golf è del 1974 e la “compattissima” Polo risale al 1975), Volkswagen Passat rinuncerebbe alla versione berlina tre volumi, in favore – come si accennava in apertura – dei layout Variant e hatchback.
Prime ipotesi di produzione
L’ipotesi viene formulata da una news pubblicata dall’edizione online di Auto Express: il “formato Web” del magazine di oltremanica fornisce alcune indicazioni sulla prossima serie, che come spesso avviene potrebbe essere provvista di alcuni elementi in comune con altri modelli del Gruppo VAG. A cominciare dalle linee di produzione, che saranno localizzate negli impianti slovacchi di Bratislava da dove escono Skoda Superb e Volkswagen Touareg. In effetti, sostiene Auto Express, VW Passat 9 sarà assemblata nelle medesime linee di produzione della “alto di gamma” Skoda, e anche il pianale sarebbe il medesimo: la piattaforma modulare MQB-Modularer Querbaukasten che dal 2012 costituisce la “base di partenza” per gran parte della produzione del Gruppo. È possibile ipotizzare, stante lo sviluppo tecnologico, che nel caso di Passat si potrebbe trattarsi di una versione del tipo MQB Evo, che aveva debuttato nel 2019 ed equipaggia Audi A3, Cupra Formentor, Seat Leon 4, Skoda Octavia quarta generazione e Volkswagen Golf 8 e Caddy 4.
“Variant” ancora più ampia
Detto della configurazione due volumi-hatchback, la declinazione Variant – in cui i ben conosciuti atout di abitabilità e versatilità dovrebbero essere ancora più “centrali” nel suo posizionamento sul mercato anche in considerazione di un aumento a 2.850 mm del passo, dai 2.870 mm attuali – sarà una “classica” Station wagon a cinque porte dall’immagine piuttosto dinamica tuttavia improntata ad una generale sobrietà d’insieme. Una sostanziale differenza, per intenderci, rispetto alla pur interessante “Shooting Brake” Arteon che in effetti non viene esportata in Italia.
Motori termici e ibridi plug-in
Sotto al cofano, anticipa Auto Express, l’impostazione meccatronica sarà più “tradizionale” in relazione al sostanzioso programma di evoluzione elettrica in atto nel Gruppo Volkswagen: vale a dire che non dovrebbe esserci alcuna versione 100% elettrica, e l’assortimento di motorizzazioni si delineerà sulle consuete unità termiche, seppure in graduale aggiornamento in termini di efficienza (consumi ed emissioni). “Cuore” della nuova lineup sarà il 2.0 TDI che nelle attuali proposte viene declinato su tre livelli di potenza (120 CV, 150 CV, 200 CV) e trazione anteriore o integrale 4Motion a seconda dei modelli. L’elettrificazione, in ogni caso, dovrebbe essere presente, con almeno due versioni ad alimentazione ibrida plug-in a benzina, di cui una da circa 200 CV, e la seconda – più potente e che per questo assumerebbe la sigla GTE che contestualizza la nuova gamma di proposte ibride ricaricabili ad alte prestazioni – potrebbe essere equipaggiata con il modulo da 245 CV complessivi ed alimentazione a batteria agli ioni di litio da 13 kWh, per un’autonomia in modalità elettrica nell’ordine di un centinaio di km. Più avanti si saprà se i vertici di Wolfsburg confermeranno le “voci di corridoio”.