Riflettori puntati sulla novità di Maranello che abbina un inedito V6 biturbo 2.9 da 663 CV ad un motore elettrico da 167 CV con batteria ricaricabile.
Ogni presentazione che abbia una supercar come protagonista è un evento. Ci sono tuttavia momenti che restano epocali per un marchio. È il caso di Ferrari 296 GTB, svelata ufficialmente a Maranello: una vettura che va immediatamente ad occupare un posto di rilievo nella storia del “Cavallino”; e, c’è da giurarci, con il tempo sarà sempre più importante. I motivi sono molteplici, e vanno tutti individuati nell’impostazione tecnologica che la nuova nata porta in dote: con 296 GTB, Ferrari torna all’architettura a sei cilindri a V che aveva abbandonato alla fine del 1973 – ovvero con il termine dell’epopea Dino “Vusei” -; propone nuovamente la sigla alfanumerica, tanto cara agli appassionati, che riassume cilindrata e frazionamento del motore, e li abbina alle caratteristiche del veicolo (GTB, come “Gran Turismo Berlinetta”); equipaggia il gruppo propulsore con un sistema ibrido plug-in (di più: lo schema tecnico è tutto nuovo, come vedremo); “last but not least”, sprigiona 830 CV, e vanta la più elevata potenza specifica per un modello “di serie”.
Corpo vettura
Come sempre avviene a Maranello, l’impostazione estetica è funzionale al rendimento dinamico del veicolo. Il Centro Stile Ferrari, nel disegnare le linee della novità 296 GTB, ha sì tenuto conto della storia (la zona posteriore ricorda sia la 250 LM che la famiglia Dino 206 e 246 GT e GTS); tuttavia, ha dato risalto alla massima penetrazione dei flussi ed alla loro gestione a qualsiasi velocità, su un concetto sostanzialmente rovesciato rispetto a quello adottato sulle coupé Ferrari prodotte a partire da 458 Speciale: ovvero, indicano i tecnici di Maranello, l’aerodinamica attiva si occupa di aumentare il carico. Lo dimostra, ad esempio, lo spoiler attivo posteriore, che si ispira a quello adottati dalla hypercar LaFerrari del 2013, e genera al bisogno ben 360 kg di downforce a 250 km/h in configurazione “High Downforce” e nell’allestimento Assetto Fiorano. Dal punto di vista puramente stilistico (per quanto, come detto, sia difficile scindere immagine visiva da funzionalità tanto queste due “voci” appaiono intrecciate l’una in rapporto all’altra), Ferrari 296 GTB si presenta all’osservatore con linee morbide e volutamente “pulite”. L’apporto hi-tech prevede, fra gli altri, la presenza della tecnologia brake-by-wire per l’impianto frenante (con pinze freno “Aero”), l’assetto con ammortizzatori magnetoreologici ed il servosterzo elettrico variabile.
Dimensioni esterne
- Lunghezza: 4,56 m;
- Larghezza: 1,96 m;
- Altezza: 1,187 m;
- Passo: 2.600 mm;
- Carreggiata anteriore: 1.665 mm;
- Carreggiata posteriore: 1.632 mm;
- Peso a secco: 1.470 kg;
- Distribuzione dei pesi: 40,5$ sull’anteriore, 59,5% sul posteriore;
- Capacità del serbatoio carburante: 65 litri;
- Ruote: cerchi da 9.0×20” all’anteriore con pneumatici da 245/35 ZR 20, cerchi da 11.0×20” al posteriore con pneumatici da 305/35 ZR 20;
- Freni: anteriori da 398 x 223 x 38 mm, posteriori da 360 x 233 x 32 mm.
Abitacolo
All’interno, Ferrari 296 GTB impersona il “nuovo corso digitale” introdotto dai tecnici di Maranello al momento del via al progetto SF90 Stradale. Un layout dichiaratamente “minimal” (figlio delle competizioni) nel quale gli schermi di controllo – strumentazione e infotainment – trovano posto in una diffusa sobrietà, nella quale tuttavia non mancano finiture e materiali di pregio per la selleria, il volante, le levette del cambio e la pedaliera. A disposizione del passeggero c’è il sottile display che riporta i principali parametri d’uso della vettura.
Motorizzazione
Sotto il cofano – o meglio: alle spalle dell’abitacolo, in posizione centrale – ecco l’inedita architettura di propulsione. L’unità termica si affida ad un motore a 6 cilindri a V di 120°, sovralimentato con due turbocompressori collocati fra le due bancate, e provvisto di sistema di lubrificazione a carter secco. In abbinamento al 3.0 V6 (2.992 cc) biturbo, che eroga 663 CV a 8.000 giri/min, c’è un’unità elettrica MGU-K da 167 CV (solamente una, dunque, e non tre come nel caso di SF90 Stradale) alimentata da una batteria da 7,45 kWh di capacità posizionata nella parte inferiore della vettura. Un attuatore (TMA-Transition Manager Actuator) permette la gestione delle unità di propulsione: è così possibile utilizzare l’intero gruppo termico-elettrico, per ottenere la massima potenza, o solamente l’unità a zero emissioni. In quest’ultimo caso, l’autonomia di marcia è di 25 km. Il flusso dei gas avviene per mezzo di un impianto di scarico provvisto di collettori e catalizzatori realizzati in Inconel.
Performance da urlo
Le prestazioni di Ferrari 296 GTB annunciate sono a dir poco entusiasmanti: più di 330 km/h la velocità di punta, 2”9 per lo scatto da 0 a 100 km/h e 7”3 per l’accelerazione a 200 km/h con partenza da fermo. Oltre a ciò, i 1.470 kg di peso a secco conferiscono a Ferrari 296 GTB un rapporto peso/potenza di appena 1,77 kg/CV, e quanto alla potenza specifica ci si trova di fronte al valore più elevato per un modello “di serie”: 221 CV/l.
Tuttodietro
La trasmissione viene affidata al cambio doppia frizione ad otto rapporti “gemello” del sistema che equipaggia i modelli Ferrari di più recente produzione (da Roma a Portofino M). All’interno della scatola del cambio trova posto il TMA con frizione tri-disco a secco. La trazione è posteriore.
La scheda tecnica
- Architettura motore termico: 6 cilindri a V di 120° collocato in posizione centrale;
- Alesaggio x corsa: 88 mm x 82 mm;
- Rapporto di compressione: 9,4:1;
- Cilindrata complessiva: 2.992 cc;
- Potenza massima: 663 CV a 8.000 giri/min.
- Potenza massima motore elettrico: 167 CV;
- Potenza complessiva di sistema: 830 CV a 8.000 giri/min;
- Coppia massima: 740 Nm a 6.250 giri/min;
- Rapporto peso/potenza: 1,77 kg/CV;
- Capacità della batteria ad alto voltaggio: 7,45 kWh;
- Lubrificazione: a carter secco;
- Trasmissione: cambio F1 doppia frizione ad otto rapporti, trazione posteriore;
- Controlli elettronici: eSSC (eTC, eDiff, SCM, FDE2.0, EPS, ABS Evo, sensore 6w-CDS), Abs-Ebd prestazionale con recupero di energia.
Valori prestazionali
- Velocità massima annunciata: oltre 330 km/h;
- Tempo di accelerazione da 0 a 100 km/h: 2”9;
- Tempo di accelerazione da 0 a 200 km/h: 7”3;
- Tempo sul giro a Fiorano: 1’21”;
- Autonomia di marcia in elettrico: 25 km.
Assetto Fiorano: per chi vuole quel “quid” in più
A disposizione degli enthusiast più… esigenti, anche Ferrari 296 GTB viene proposta in configurazione Assetto Fiorano, che aveva esordito due anni fa con SF90 Stradale. Nello specifico, le prestazioni dinamiche ricevono un’ulteriore spinta in avanti grazie al ricorso ad una serie di aggiornamenti specifici, che riguardano l’aerodinamica, (nuove appendici anteriori che consentono alla supercoupé di Maranello di guadagnare 10 kg di downforce), l’attenzione ai pesi (un più ampio utilizzo di fibra di carbonio all’esterno e nell’abitacolo) e l’assetto (ammortizzatori “Multimatic” che derivano da quelli utilizzati nelle competizioni della categoria Fia GT).