Versatilità del motore a gasolio ed i vantaggi dell’elettrico sono al primo posto nelle esigenze dei votanti al sondaggio UIGA indetto in occasione del Milano Monza Motor Show 2021: l’idrogeno occupa la piazza d’onore.
L’auto elettrica fa davvero parte delle principali preferenze del pubblico o ci sono altri tipi di alimentazione altrettanto vincenti? E come si pongono i sistemi “convenzionali” (leggi: benzina e diesel) in relazione all’evolversi dei mercati e delle proposte da parte delle Case costruttrici? Inoltre: le persone continueranno ad acquistare la propria vettura, o si affideranno ad altre soluzioni di possesso (noleggio e car sharing, solamente per citare due esempi fra i più “up-to-date”)? A queste domande ha dato una concreta risposta il sondaggio “Il Motore del Futuro”, iniziativa organizzata da UIGA-Unione Italiana Giornalisti dell’Automotive, partita lo scorso giugno in occasione del MiMo-Milano Monza Motor Show 2021 e che si è protratta per le votazioni fino allo scorso 20 luglio.
Come è stato organizzato il sondaggio
Il sondaggio elettronico, aperto a tutti gli utenti, ai giornalisti soci di UIGA ed agli Opinion leader, ha raccolto 5.547 espressioni di voto: un quantitativo sufficiente per una obiettiva valutazione su quali sistemi di alimentazione, formule di acquisto e/o possesso e quali eventuali servizi di mobilità condivisa su due ruote siano più “gettonati”. Ogni utente ha avuto la possibilità di attribuire un punteggio a scalare da 6 a 1. Come ulteriore differenziazione dei risultati dell’inchiesta, ogni voto è stato a sua volta suddiviso per fasce di età: in questo modo, è stato possibile trarre interessanti conclusioni sulla percezione dell’automobile in funzione della generazione di nascita del votante.
Quali sistemi di alimentazione erano da scegliere
Sei le categorie, ciascuna delle quali riferita ad una specifica tipologia di alimentazione, oggetto principale del sondaggio:
- Ibrido elettrico-benzina;
- Ibrido elettrico-gasolio;
- Ibrido plug-in;
- Metano;
- Elettrico;
- Idrogeno.
E le vetture in esposizione al MiMo 2021, a rappresentare i vari sistemi di propulsione, erano altrettante:
- Fiat Nuova 500 e Mole Valentino per l’auto elettrica;
- Renault Captur E-Tech Plug-in Hybrid per l’ibrido ricaricabile;
- Land Rover Defender 90 MHEV per l’ibrido;
- Audi A3 Sportback 30 g-tron per l’alimentazione a metano (in questo caso monofuel);
- Hyundai Nexo per l’alimentazione fuel cell a idrogeno.
Ha vinto l’ibrido-diesel
Dalla votazione è emerso vincitore il sistema ibrido a gasolio, cui sono stati assegnati 17.920 voti; seguono idrogeno (16.272), ibrido elettrico-benzina (15.888), ibrido ricaricabile (14.224), elettrico (13.728) e metano (12.416).
Ecco la classifica de “Il Motore del Futuro” 2021 per tipologie di propulsione
- Ibrido diesel (17.920 voti);
- Idrogeno (16.272);
- Ibrido elettrico-benzina (15.888);
- Ibrido plug-in (14.224);
- Elettrico (13.728);
- Metano (12.416).
Si pensa a praticità, versatilità ed economia generale di utilizzo
La proclamazione del “motore vincente” suscita una certa sorpresa: più che di una presa di posizione collettiva “No auto elettrica”, si è trattato se mai dalle espressioni di un vasto scenario di persone (peraltro appartenenti a diverse fasce di età, come vedremo) che considera l’auto come uno strumento di ampio utilizzo, ed è per questo attenta al giusto mix fra spesa per l’acquisto del veicolo e costi di esercizio. In effetti, il primo posto nelle graduatorie stabilite da ciascun votante indica chiaramente quale tipo di alimentazione sia più apprezzato dal pubblico: l’ibrido elettrico-diesel ha riportato 8.448 punti, davanti all’idrogeno (7.776), all’elettrico (4.800), all’ibrido elettrico-benzina (4.608), al metano (3.456) ed all’ibrido plug-in (2.784).
Nuove tecnologie avanzano: al secondo posto c’è il fuel cell
L’alimentazione fuel cell a idrogeno è seconda: una posizione che, anche qui, esprime in modo chiaro l’interesse del pubblico verso quello che viene da molti considerato come uno dei sistemi di propulsione realmente più “puliti” (a patto che l’idrogeno sia “verde”, cioè prodotto mediante elettrolisi), sebbene esso sia attualmente “di nicchia” per diffusione. In Italia, l’idrogeno è presente soltanto in provincia di Bolzano: è il Centro H2, inaugurato a fine 2014 ed organizzato in tre impianti (uno per le autovetture, due per i bus) che riforniscono i veicoli con idrogeno verde.
Fra i progetti cofinanziati dall’Unione Europea – come, ad esempio, il programma LifeAlps – si prevede la realizzazione di ulteriori stazioni di rifornimento dell’idrogeno. A breve termine si attende l’ultimazione delle due stazioni di rifornimento Eni a San Donato Milanese (con produzione, anche in questo caso, di idrogeno da elettrolisi mediante l’utilizzo dell’acqua come materia prima) e nel complesso della bioraffineria Eni di Porto Marghera (Venezia), in un impianto “Waste to Hydrogen” realizzato in partnership con NextChem (utility controllata di Maire Tecnimont per la chimica verde), dove la distribuzione avverrà mediante carro bombolaio.
Le preferenze in base all’età dei votanti
I più giovani sono anche quelli più attratti dalle nuove tecnologie: una considerazione da sempre sotto gli occhi di tutti, e che ha trovato conferma nel sondaggio “Il Motore del Futuro” a cura dell’Unione Italiana Giornalisti dell’Automotive. Non c’è dunque da stupirsi se gli utenti fino a 30 anni dichiarino di preferire l’auto elettrica, seppure il distacco su ibrido elettrico-benzina e sull’idrogeno non sia da considerarsi “schiacciante”. Salendo con l’età, l’attenzione si sposta gradualmente verso altri tipi di vantaggi: e qui, il discorso si riallaccia alle esigenze di “far quadrare i conti” fra costo per l’acquisto del veicolo e le spese di gestione.
Ecco, in effetti, l’ibrido elettrico-diesel davanti a tutti fra i votanti compresi fra 30 e 50 anni ed oltre 50 anni. In ogni caso, è opportuno notare come, nelle due categorie (30-50 anni e “over”), in seconda posizione ci sia ancora una volta l’idrogeno: essendosi trattato di reali espressioni di preferenze che travalicano le mode del momento, è chiaro che l’alimentazione fuel cell ha potenzialmente tutte le carte per essere fra le più “appetite” negli anni a venire (pienamente in linea con il nome dato al sondaggio, dunque): è, questo, anche un invito rivolto a politica, amministrazione e grandi aziende ad organizzare una rete di distribuzione sempre più diffusa.
Il voto degli “addetti ai lavori”
L’analisi del consuntivo di voto da parte dei soci UIGA e degli Opinion Leader dell’Associazione assegna all’ibrido elettrico-benzina il gradino più alto del podio (504 punti), in pratica la tipologia di vetture che vanta una flotta circolante già molto estesa, davanti all’ibrido plug-in (490), all’elettrico (396), all’ibrido elettrico-diesel (383), all’idrogeno (355) ed al metano a chiudere la graduatoria a quota 196. La classifica finale de “Il Motore del Futuro” 2021 con il risultato aggregato dei voti di pubblico, soci UIGA e Opinion Leader ha mantenuto le preferenze indicate più sopra: su tutti c’è l’ibrido elettrico-gasolio, ed a seguire idrogeno, ibrido elettrico-benzina, ibrido plug-in, elettrico e metano.
Quanti anni ha la tua auto?
È altresì importante, per un’indicazione quanto più reale possibile del parco in attuale circolazione, anche sapere l’”anzianità” delle auto in possesso dei votanti. La percentuale più elevata (il 40,66%) possiede una vettura con più di 5 anni di età; più di uno su tre (36,45%) ha una vettura di età compresa fra 0 e 3 anni: di ultima generazione, dunque; poco meno di un votante su cinque (il 19,88%) ha dichiarato di possedere un’auto compresa fra 3 e 5 anni. Il 3,01% ha fatto sapere di non possedere alcuna autovettura.
Auto ibrida: è preferita anche in relazione al prossimo acquisto
Riguardo alla prossima auto di proprietà, si sono affacciate due tipologie di alimentazione che non facevano parte di quelle comprese nelle espressioni di voto: si tratta, nella fattispecie, di diesel e benzina, che appaiono così niente affatto “sorpassati” (secondo le indicazioni degli utenti che hanno preso parte al sondaggio). In effetti, le due alimentazioni “tradizionali” hanno ottenuto buoni risultati: il 26,20% si è detto intenzionato ad acquistare un modello diesel come prossima auto, percentuale che scende al 13,25% riguardo all’alimentazione a benzina (incidenza molto più bassa tuttavia non disprezzabile). Su tutti, anche qui, svetta l’auto ibrida, preferita dal 32,53% dei votanti in relazione al prossimo acquisto; seguono, via via, l’auto elettrica (14,76%), l’auto a metano (7,83%) e quella a idrogeno (5,42%).
Quale sarà il sistema di possesso più adottato
Passando al “capitolo” sulle formule di possesso, la tradizione sembra che rivestirà un ruolo di primo piano anche più avanti. Per la prossima auto, il 59,13% dei votanti (ben più di uno su due) ha dichiarato che la acquisterà con i classici metodi di pagamento (in contanti o a rate, magari affidandosi ad una delle universalmente applicate soluzioni di finanziamento); il 30,96% preferisce il noleggio a lungo termine (che spesso propone formule “senza pensieri”, vale a dire con spese di gestione, bollo ed Rc auto comprese nel canone mensile), e quasi l’1% (0,93%) pensa che ricorrerà ai servizi di car sharing; un generico “Altri sistemi” ammonta all’8,98%.
Bici e monopattini: ecco in quanti dichiarano che li utilizzeranno
Infine, un accenno alla micromobilità da tempo tenuta in considerazione da esecutivo (sotto forma di incentivi) ed alcune delle principali amministrazioni locali: alla domanda “Oltre all’auto personale, prevede di utilizzare servizi di mobilità condivisa a due ruote, ad esempio bici e monopattini?”, il 51% dei votanti ha risposto di no, il 27% sì ed il 21% forse. Da questi risultati emerge come, appunto, le grandi città sembrino destinate a popolarsi di “microveicoli”. Sempre che le strutture lo permetteranno.