Sull’asfalto bagnato di Suzuka Lewis Hamilton trova la sua 41esima vittoria in carriera, eguagliando così l’indimenticato Ayrton Senna.
Sull’asfalto bagnato di Suzuka Lewis Hamilton trova la sua 41esima vittoria in carriera, eguagliando così l’indimenticato Ayrton Senna.
Il Gran Premio di Singapore, in notturna, deve essere stato come un brutto sogno per gli uomini della Mercedes… Avranno sbagliato gli assetti, avranno avuto problemi di elettronica? Sta di fatto che sono stati molto rapidi a trovare il rimedio, e in Giappone, solo una settimana dopo, si sono presentati di nuovo con i missili argentei che ci avevano abituato durante la stagione.
Niente da fare per i ferraristi che vedevano Vettel a soli 8 punti di distanza da Rosberg come possibile interlocutore per il mondiale. Vettel da parte sua in Giappone ha fatto tutto il possibile, non ha sbagliato niente. Ma è tornato a inseguire il duo Hamilton-Rosberg tornato alla prepotente doppietta.
Nico Rosberg al termine delle prove, tornato in pole,sembrava essere in un momento di grazia, abbastanza carico per poter pensare di far suo questo GP. Ma pur partito bene dai blocchi, dalla discesa, ha resistito bene al compagno alla prima curva, ma non è stato abbastanza “cattivo” da chiuderlo subito dopo, col risultato che il più aggressivo Hamilton lo ha infilato. E da quel momento non c’è stato più niente da fare.
Rosberg ha insistito, ha chiesto via radio se poteva utilizzare quell’extra power di cui i due uomini Mercedes, beati loro, dispongono. Ma più che realizzare quello che i tecnici definiscono un “undercut” (giro al limite ed entrata al box per il pit stop in anticipo rispetto all’avversario, nella fattispecie al momento era Vettel) per riprendersi la seconda piazza non è riuscito a fare.
Hamilton ha gestito la gara a piacimento, forzando quando ha voluto e mantenendo la calma quando necessario salvaguardando bene gli pneumatici che aveva a disposizione. E nemmeno il gran caldo, che di solito metteva in crisi i propulsori tedeschi, gli ha dato fastidio più di tanto.
Così in una giornata caldissima e senza pioggia, il pilota che è cresciuto sognando Ayrton Senna, che a Suzuka è sempre stato protagonista, è riuscito a eguagliare le 41 vittorie del “mitico” brasiliano. E aggiungendo altri 25 punti al suo score si trova ora a quota 277 contro i 229 del compagno di colori Rosberg.
Per la Ferrari comunque ancora un convincente podio, confermato da un quarto posto del finlandese Raikkonen. Vettel si è addirittura scusato con la gente del suo team per non essere riuscito a far meglio di quella prestazione… Altra classe rispetto a un altro campione del mondo ex ferrarista, quell’Alonso che sempre via radio, in casa dei giapponesi della Honda, ha urlato che si sentiva al volante di un’auto con un motore da GP2…
Per il resto non è stata una gara particolarmente combattuta. Si sono riviste come terza forza del mondiale le Williams, velocissime soprattutto con Bottas, mentre Massa ha avuto problemi sin dalla prima curva con un contatto. Lontane le Red Bull, combattivi i piloti giovanissimi delle Toro Rosso.
Triste la commemorazione dello sfortunato Jules Bianchi che lo scorso anno era incappato nell’incidente della sua vita. Fortunato invece il russo-romano Kiwiat che nel corso delle prove ha messo una ruota sull’erba sintetica ed è volato per aria a duecento all’ora…macchina distrutta ma pilota illeso.