Gara perfetta di Lewis Hamilton, seguito sul podio da Glock e Alonso. Male le Ferrari: decimo Raikkonen e tredicesimo Fisichella
Gara perfetta di Lewis Hamilton, seguito sul podio da Glock e Alonso. Male le Ferrari: decimo Raikkonen e tredicesimo Fisichella
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Dopo la chiara dimostrazione data in prova, con una McLaren aggiornata ed efficiente, poteva perderlo solo lui questo Gran Premio. Così Lewis Hamilton, con questa netta vittoria nel GP di Singapore porta a due i successi 2009 dopo quello di Budapest. Il campione del mondo ha gestito la gara a modo suo, ha retto bene alla pressione esercitata nella prima parte della gara da Nico Rosberg, poi nella seconda fase si è difeso al meglio da Sebastian Vettel.
Mentre Hamilton conduceva con grande freddezza e con in testa ben presente la volontà di cancellare l’errore commesso all’ultimo giro a Monza, quando ha sciupato tutto con quella rovinosa uscita alle curve di Lesmo, Rosberg e Vettel sono inciampati in inutili errori che hanno condizionato il loro risultato venendo penalizzati con un drive through. Il tedesco della Williams-Toyota in uscita dalla corsia box dopo il primo pit-stop è arrivato lungo finendo oltre il cordolo e superando la fatidica linea bianca.
E meno male che nessuno transitava in quel momento perché l’impatto sarebbe stato inevitabile. Il tedesco della Red Bull, superato al via da Rosberg, è incappato in un errore di foga e ha probabilmente disinserito troppo presto il limitatore che gestisce la velocità nella corsia box, ha oltrepassato il limite di velocità in pit-lane nel secondo rifornimento gettando via il secondo posto (e chissà, forse la vittoria, ma sicuramente la possibilità seppur remota di battersi per il titolo). Vettel ha poi concluso quarto, Rosberg undicesimo.
Impeccabile la corsa di Hamilton: benché più carico di benzina di Vettel (di ben 9,5 chili) e Rosberg (3 chili), al via anche grazie al kers è schizzato in testa come una molla, mai un cedimento, pronto a rispondere a Vettel quando questi gli si era pericolosamente avvicinato. E perfetta è stata anche la MP4/24 e la gestione al box, nel quale è stato richiamato tempestivamente nel momento in cui usciva la safety car.
Grande, bellissima, la gara di Timo Glock e della Toyota. Sesto in griglia, il tedesco ha portato la vettura realizzata a Colonia al secondo posto, miglior piazzamento stagionale. Glock ha approfittato con intelligenza di tutte le occasioni presentatesi risalendo sul podio dopo la terza posizione di Sepang. Non altrettanto efficace la corsa di Jarno Trulli che ha preso il via febbricitante.
Buona la gara di Fernando Alonso che dodici mesi fa aveva vinto la gara in notturna di Singapore, seppur nella maniera contestata che ora tutti sappiamo. Alonso ha guidato sempre all’attacco con la Renault che aveva assoluto bisogno di un risultato positivo per gettare acqua sul fuoco delle polemiche. Ed ha rischiato di perdere la terza posizione quando dal box hanno tardato a farlo rientrare sulla safety car per l’ultimo splash.
Con Vettel quarto, ora Jenson Button dormirà ancora più tranquillo grazie al quinto posto ottenuto. Sembrava difficilissimo, se non impossibile, poter vedere il leader del mondiale in zona punti dopo la scialba qualifica di sabato . Ma dalla sesta fila, Button ha saputo correre d’attesa e alla fine la sua costanza lo ha premiato con i quattro punti della quinta piazza. Vettel è ora a meno 25 lunghezze, considerando che al termine del campionato mancano tre gare, ovvero un massimo di 30 punti, i conti sono presto fatti.
Male le Ferrari
Rubens Barrichello è stato bravo, da qualche tempo più veloce del compagno, dopo le traversie in prova, a giungere sesto mantenendo intatte le chance di fare lo sgambetto iridato al compagno Button. La Brawn ha quindi ribaltato la propria situazione dopo la qualifica, ma non era certo veloce come a Monza.Due punti per Heikki Kovalainen, settimo. Il finlandese ha deluso per tutto il weekend e il confronto con il compagno in McLaren, Hamilton, è impietoso considerando anche che la differenza di peso era appena di 4,5 chili a vantaggio dell’inglese.
Ultimo punto, per Robert Kubica, ottavo con saggezza. Quella che non ha avuto Adrian Sutil, il quale dopo un testacoda per l’errata manovra di sorpasso su Jaime Alguersuari, nel riportarsi subito nella retta via (invece di aspettare un attimo…) ha tranciato di netto la ruota posteriore di Nick Heidfeld, giustamente arrabbiato.
Ma dov’erano le Ferrari? Kimi Raikkonen ha accusato mancanza di velocità e di aderenza, ma ha lottato fino all’ultimo per prendersi il nono posto su Nakajima. Giancarlo Fisichella ha tenuto il passo di Raikkonen, ma il tempo perso nel traffico nella prima parte del GP lo ha penalizzato. Vitantonio Liuzzi ha battagliato forte con Fisichella per poi arrendersi nel finale ai problemi tecnici della sua Force India-Mercedes.
La Toro Rosso ha visto Sebastien Buemi tenere un buon ritmo di gara fino al ritiro per problemi al cambio mentre Jaime Alguersuari era decisamente lento e in difficoltà fino al primo pit-stop (almeno 2″ più alto di Buemi) poi nel rifornimento è pure partito in anticipo, il tubo della benzina era ancora attaccato alla macchina ed ha finito per travolgere tre meccanici. Nonostante le attenuanti della poca esperienza, gara assolutamente da dimenticare.
Domenica prossima si va a Suzuka, in casa dei giapponesi. Per verificare se la McLaren è ancora la migliore, se le Brawn possono essere competitive, se la Ferrari riuscirà almeno ad andare a punti per tutelare il terzo posto nella classifica costruttori. Ma senza il minimo sviluppo le speranze sono veramente ridotte al lumicino.