Una ricerca relativa al mercato italiano dell’usato ha evidenziato come lo scandalo tedesco sulle emissioni stia abbassando i prezzi delle auto usate.
Una ricerca relativa al mercato italiano dell’usato ha evidenziato come lo scandalo tedesco sulle emissioni stia abbassando i prezzi delle auto usate.
Com’era facile immaginare, dopo lo scandalo emissioni che ha coinvolto la Volskwagen, i prezzi delle auto diesel usate appartenenti al Gruppo sono state protagoniste di un notevole abbassamento del prezzo di vendita. Conosciuto ormai con il nome di “dieselgate”, lo scandalo sta assumendo dimensioni sempre più preoccupanti – con una stima dei “danni” superiore ai 100.000 miliardi di euro – che continueranno a ripercuotersi non solo sulla valutazione dei modelli interessati, ma anche sulla stabilità dell’intero Gruppo e del sistema economico tedesco. I dati riportati dal sito specializzato Autouncle.it, hanno infatti sottolineato un ribasso di prezzo decisamente considerevole, registrato nell’ultima settimana dai modelli equipaggiati con il propulsore diesel 2.0 litri TDI euro5 EA189.
Per fare qualche esempio, l’andamento del mercato analizzato da Autouncle svela un taglio del 14% (ultimi due giorni) per una Passat Variant 2.0 16V TDI Highline a Lecce (2006, 156mila km), messa in vendita ad un prezzo di 6.000 euro, invece degli 8.600 euro della quotazione ufficiale. Le cose peggiorano per una Golf 2.0 TDI Cambio DSG 5p. Highline BlueMotion Technology proposta da un rivenditore di Cesano, che ha registrato un ribasso del 16%. Anche gli altri marchi come Audi, Seat e Skoda non se la passano meglio: Un’Audi Q5 2.0 TDI 170CV quattro plus S-TRONIC del 2012 con 102mila km, risulta proposta a 27mila e 250 euro, al posto di 31mila e 900 (-6%), mentre una Seat Altea Freetrack 2.0 TDI DPF 4WD ha visto letteralmente crollare il proprio prezzo del 18%, passando da 8.500 a 6.500 euro. Il tonfo dei prezzi più consistente è stato raggiunto invece da una Skoda Octavia Combi 2.0 TDI Ambition (2013, 50mila km) che ha visto scendere il proprio prezzo del 25%, con un risparmio netto di 4.800 euro, rispetto ai 19.500 euro della valutazione ordinaria.
“Se le rimanenti auto nuove Euro 5 con motore EA189 sono state bloccate dalla filiale italiana del gruppo, il settore dell’usato deve fare i conti con una richiesta che si è quasi azzerata e che si traduce in nuovi, consistenti sconti che superano anche il 10%. – ha spiegato Massimo Germinario, esperto dell’andamento e della valutazione dell’usato – Se il presidente della filiale italiana di una grande casa straniera conferma il trend, i rivenditori plurimarche (che gestiscono anche centinaia di auto di seconda mano, immobilizzando capitali consistenti), reagiscono nell’unica maniera possibile: abbassando i listini. E, quindi, azzerando i guadagni”.