Una questione sempre di attualità, e che presto potrebbe riacquistare importanza (quando gli attesissimi, e tanto “sospirati”, incentivi 2022 torneranno ad essere materialmente disponibili): tutte le procedure da mettere in atto per demolire e radiare un veicolo, i documenti che servono e le spese da mettere in conto.
Chiunque è proprietario di un veicolo, prima o poi deve affrontare il problema della rottamazione. Si tratta, quindi, di un “passo” obbligato. E, in funzione delle politiche di svecchiamento del parco circolante nonché di “spinta” verso una mobilità meno inquinante, anche “incentivato” (seppure, nel primo scorcio 2022, gli incentivi, annunciati il 18 febbraio dal Governo e che ammontano a 700 milioni di euro, non sono ancora partiti: si attende il decreto attuativo entro il 31 marzo).
È in ogni caso opportuno conoscere la corretta procedura da seguire, per non farsi trovare impreparati.
In questa guida analizziamo come si effettua una rottamazione a norma di legge di un veicolo, ovvero come cancellarlo dal PRA e considerarlo definitivamente “estinto”.
Rottamazione di un veicolo: cosa vuol dire
Per “demolizione” si intende la procedura che, di fatto, cancella il veicolo dal Pubblico Registro Automobilistico, “libera” il proprietario dagli obblighi fiscali e porta materialmente il mezzo giunto a fine vita presso un centro di autodemolizione (impresa di raccolta autorizzata dalla Regione per lo smaltimento di rifiuti speciali, sostanze inquinanti e rottami, ai sensi del d. lgs. del 5 febbraio 1997 in materia di rifiuti pericolosi). Oppure nella consegna del veicolo in concessionaria, contestualmente all’acquisto di un nuovo mezzo.
I documenti per la rottamazione
L’avvio della procedura di rottamazione di un veicolo necessita la presentazione di alcuni documenti:
- Certificato di proprietà;
- Carta di circolazione;
- Targa anteriore e targa posteriore.
Nel caso in cui uno o più documenti non possano essere presentati perché smarriti o rubati, bisogna allegare una denuncia di furto o smarrimento, oppure la dichiarazione sostitutiva di resa denuncia.
Rottamazione in concessionaria
Per l’acquisto di un nuovo veicolo, molte Case costruttrici applicano le formule di sconto-rottamazione. L’iter è semplice: non bisogna far altro che consegnare la vecchia vettura. La concessionaria ha l’obbligo di rilasciare un certificato di rottamazione, portare il veicolo presso un demolitore e presentare, entro trenta giorni al Pubblico Registro Automobilistico, la richiesta di cessazione dalla circolazione per demolizione, da cui avverrà la cancellazione della vettura dal PRA.
Rottamazione senza acquisto di un nuovo veicolo
Per la demolizione di un veicolo senza acquistarne uno nuovo, occorre provvedere di persona presso il centro di smaltimento: l’iter da seguire è lo stesso.
Certificato di rottamazione: a cosa serve e perché va conservato
Quando si consegna il veicolo da rottamare, il centro di autodemolizioni, o la concessionaria, hanno l’obbligo di rilasciare al cliente un certificato di rottamazione. È un passaggio fondamentale, perché con questo documento si solleva il proprietario da qualunque responsabilità: civile, amministrativa e penale.
Di seguito l’elenco dei dati contenuti nel certificato di rottamazione.
- Identità del proprietario del veicolo, o di chi lo detiene: nome, cognome, indirizzo;
- Numero di protocollo (registrazione) e firma del titolare legale dell’impresa che rilascia il certificato;
- Indicazione dell’autorità che autorizza l’impresa;
- Data e ora di rilascio del certificato e della presa in consegna del veicolo;
- Dati del veicolo: marca e modello, targa, classe, numero di telaio;
- Indicazione di impegno alla richiesta della cancellazione del veicolo dal Pubblico Registro Automobilistico entro trenta giorni.
Quanto costa rottamare un’auto
Questa “voce” va affrontata dal proprietario quando la demolizione del veicolo non è in funzione all’acquisto di un nuovo mezzo (a volte, in effetti, la demolizione effettuata dalla concessionaria non costa nulla perché fa parte delle offerte destinate agli acquirenti di un nuovo veicolo).
I costi di demolizione possono essere variabili. In linea di massima, se si provvede di persona, gli importi possono oscillare fra 70 euro e 150 euro, e comprendono alcune spese fisse (cui sono eventualmente da aggiungere ulteriori capitoli di spesa, come ad esempio il trasporto con il carro attrezzi del veicolo da rottamare presso il centro di autodemolizione):
- Imposta di bollo da 32 euro, se si è in possesso del vecchio certificato di proprietà, oppure 48 euro se si allega il modello NP3C perché non si presenta il certificato di proprietà;
- Emolumenti ACI per 13,50 euro.
Verificare al PRA che il veicolo non abbia alcun “legato”
Prima di avviare la rottamazione, è bene controllare che il veicolo sia libero da qualsiasi procedimento in atto, cioè che non vi siano vincoli giudiziari (fermo amministrativo emesso da Agenzia delle Entrate, amministrazioni regionali, amministrazioni comunali, Inps). In caso contrario, il veicolo viene “bloccato” e la demolizione “congelata” fino a quando il fermo non sia risolto, per mezzo del pagamento di un tributo specifico. La visura al Pubblico Registro Automobilistico può anche essere effettuata online: il suo costo è di una decina di euro.
Attenzione alla tassa di proprietà!
Se si vuole evitare il pagamento di un nuovo bollo auto, è chiaro che la demolizione del veicolo deve avvenire prima della sua scadenza: altrimenti, ci si trova a dover sborsare una cifra (inutile) per l’anno seguente. Se la radiazione del veicolo avviene nel primo mese del periodo di imposta, il proprietario non è tenuto a pagare la tassa di proprietà per l’anno in corso.
Ad esempio: se il bollo auto, con validità di dodici mesi, è scaduto a dicembre 2021 e la vettura è stata rottamata a gennaio 2022, non è necessario pagare la tassa di proprietà anche per l’anno di imposta 2022.
Va in ogni caso controllato in forma preventiva se la Regione di residenza offre la possibilità di chiedere il rimborso per l’importo della tassa di proprietà corrispondente ai mesi non goduti (come di norma avviene nel caso delle assicurazioni Rc Auto).
Radiazione per esportazione all’estero
Per esportare un veicolo all’estero in via definitiva (la richiesta di radiazione per esportazione va presentata prima che il veicolo è stato trasferito oltreconfine, e immatricolato con nuove targhe straniere), il proprietario deve richiedere allo Sportello Telematico dell’Automobilista la “Cessazione della circolazione per esportazione”, per ottenere il rilascio del Certificato di Radiazione in formato digitale.
La richiesta deve contenere:
- Istanza unificata;
- Titolo di acquisto del veicolo, in originale (se la richiesta avviene a cura dell’avente titolo non intestatario al Pubblico Registro Automobilistico);
- Certificato di proprietà in formato cartaceo;
- Carta di circolazione (o Documento unico di circolazione, di recente entrata in vigore);
- Targa anteriore e targa posteriore;
- Documento di identità o di riconoscimento;
- Codice fiscale.
In alternativa al proprietario, la richiesta può essere presentata da un soggetto avente titolo, ad esempio un erede, o il proprietario non ancora intestatario al Pra: in questo caso va allegato anche l’originale del titolo di acquisto, ovvero l’atto di vendita, il provvedimento della pubblica amministrazione, il verbale di vendita all’asta, l’accettazione di eredità. Questi i costi fissi:
- Emolumenti ACI per 13,50 euro;
- Imposta di bollo (32 euro) o modello NP3C (48 euro);
- Diritti di tesoreria per 10,20 euro più 1,80 euro di bollettino c/c postale.