Il pilota inglese raggiunge Senna a quota 3 mondiali nella gara più pazza dell’anno
Il pilota inglese raggiunge Senna a quota 3 mondiali nella gara più pazza dell’anno
Non si può certo dire che il gran premio di Austin sia stato noioso; tutt’altro, con tutti quei sorpassi, le numerose safety car e l’incognita gomme, ha tenuto incollati allo schermo gli spettatori fino all’ultimo giro. Quando, per poco, Vettel non soffiava a Rosberg la seconda posizione. Alla fine, tra i due duellanti l’ha spuntata Hamilton, che ha sudato non poco per trionfare e conquistare il suo terzo mondiale in carriera.
Prima di raggiungere Senna nella storia della Formula 1, il pilota inglese ha dovuto vedersela con le Red Bull nella prima parte di gara, in particolare con Ricciardo, che l’aveva sopravanzato. Inoltre, ha accusato il controsorpasso di Rosberg, prima della sosta ai box, e poi ha dovuto attendere l’errore definitivo del compagno di squadra negli ultimi giri per poter transitare tranquillo sotto la bandiera a scacchi.
Nel mezzo, ci sono state numerose interruzioni, lotte al limite dell’aderenza con le Red Bull, le Mercedes, le Ferrari e le Toro Rosso a monopolizzare le inquadrature. Sul podio sono finiti i due alfieri della Mercedes, ma sul gradino più basso, è salito ancora una volta Sebastian Vettel, arretrato in griglia di 10 posizioni per aver montato la quinta power unit stagionale. Quindi, tanto di cappello al pilota Ferrari, che, a differenza di Raikkonen, non ha vanificato la gara impattando contro le barriere.
Degni di nota i risultati delle Toro Rosso, rispettivamente quarta e sesta con Verstappen e Sainz; di Perez, giunto quinto al traguardo, e di Button, finito settimo per la gioia della McLaren. Chiudono la top ten Maldonado, Nasr e Ricciardo, il quale avrebbe potuto rischiare di vincere se la pista si fosse mantenuta bagnata, visto che la Red Bull ha fatto emergere un equilibrio telaistico importante in condizioni precarie.