Una vera sportiva compatta da usare sulle strade normali e in pista, proposta a un prezzo accessibile.
Una vera sportiva compatta da usare sulle strade normali e in pista, proposta a un prezzo accessibile.
In un mondo che converge verso la guida autonoma, Ford colpisce con un pugno nello stomaco i detrattori del coinvolgimento al volante, quelli convinti che il conducente sia sempre di più un accessorio e non un componente fondamentale dell’auto. Lo fa attraverso la nuova Focus RS, quella sviluppata con la consulenza particolare di Ken Block: il re dei traversi che spopola sul web.
La Ford Focus è maschia e carica di testosterone, è fatta per guidare davvero, non solo per essere veloce, e te ne accorgi dalla prima curva quando scopri che ha l’agilità della BMX con cui giocavi da bambino. In realtà è un filo più complessa, e nasconde sotto pelle una trazione integrale che si discosta anni luce dalla concorrenza, con due frizioni sul retrotreno in grado di giocare con la Coppia motrice come uno degli Harlem Globettrotters in un’esibizione. Niente frizione Haldex che soccorre l’assale anteriore, la Focus RS si muove in frenata con tutta gioia festante della coda del tuo migliore amico a quattro zampe, e quando decidi di usare le maniere forti ti asseconda anche nella derapata più esasperata, grazie alla sua diavoleria integrale che regola la coppia delle singole ruote posteriori! Sì, volendo, viaggia su un binario ideale, ma in pista, nei track day, disegna semicerchi sull’asfalto e sorrisi sul volto di chi ha la fortuna di poter staccare l’assegno di 39.500 euro per entrarne in possesso.
Tutta quella cattiveria, mostrata al mondo attraverso un frontale avido d’aria, dei cerchi da 19 pollici (che in opzione possono essere anche forgiati per togliere 4 kg alla massa generale), lo Spoiler e l’estrattore, garantisce una resistenza Aerodinamica inferiore del 9% rispetto alla precedente RS, ottimizza i flussi, genera Deportanza e fornisce l’indispensabile refrigerio ai freni anteriori con dischi da 350 mm e pinze Brembo a 4 pompanti. Per la prima volta una RS presenta un pulsante, denominato Drive Mode, che cambia il carattere dell’auto in maniera profonda, ma, soprattutto, consente di selezionare la modalità Drift Mode, si avete capito bene, quella per fare i traversi, produrre nuvole di fumo e terrorizzare eventuali passeggeri ignari di tutto, ma solo in pista. L’abbiamo provata sul circuito di Valencia, quello del motomondiale, dove il misto non manca di certo e le Michelin Pilot Sport Cup 2 da 235/35/19, pensate per fornire prestazioni da riferimento in circuito, sono state messe a dura prova. Inutile dire che la pioggia ha reso l’esperienza ancora più inebriante, visto che he enfatizzato la tendenza della Focus RS a scivolare in uscita di curva, mentre il 2.3 EcoBoost sputava fuori 350 cavalli e 440 Nm coppia (470 Nm con l’overboost) con allegri scopiettii simili a quelli di una mitragliatrice della seconda guerra mondiale.
Ecco, in quei frangenti, quando la dedizione alla guida è tale che non c’è posto per nessun altro pensiero nella tua mente, salvo i calcoli fisici per prendere bene la corda dopo l’ultima staccata, accade qualcosa d’incredibile: la forza bruta collabora con la tecnologia ed è come se l’incredibile Hulk avesse mangiato Iron Man la sera prima! Lo sterzo rimane normale, sempre comunicativo ma non esasperato nella durezza come in Track, anche gli Ammortizzatori hanno una escursione “convenzionale”, mentre i trasferimenti di carico avvengono in maniera decisa ma progressiva, e si riesce ad uscire dalle curve allargando con la coda grazie al 70% della Coppia motrice erogata sull’asse posteriore. Il bello è che ad ogni curva scopri che il suo limite è sempre un po’ più in là di quanto avresti pensato, e così ti ritrovi a fare delle derapate talmente lunghe da poter vedere dal retrovisore le tracce lasciate sulla pista! Di colpo, sul volto si disegna il ghigno esaltato di Hannibal Lecter quando trova la sua vittima preferita ed entri nella nuova dimensione RS, quella capace di cancellare gli anni sulla carta d’identità. Si ritorna bambini, con quella sana voglia di divertimento che sembra non finire mai, almeno fino a quando gli uomini Ford non ti sbandierano davanti il cartello last lap e capisci che è finita la ricreazione. Si è vero, ci sono anche le modalità Track, ottima per dei time Attack; Sport, per avere più feeling su strada; e Normal, per travestire la Focus RS da auto comune.
Ma quello che rende unica la RS in questione, a patto di sciogliere le briglie elettroniche del controllo della stabilità, è la modalità Drift, che rappresenta una vera e propria rivoluzione nel segmento. Potrei parlarvi di quanto sono avvolgenti i sedili sportivi anteriori, magari cercando il pelo nell’uovo criticandone una seduta comunque alta per un’auto del genere, invece sottolineo che qui non ci sono palette dietro il volante, la trasmissione è esclusivamente manuale, a 6 marce, e ci piace così, anche se la corsa della leva potrebbe essere un filo più corta, mentre la plancia, tipica delle Focus recenti, leggermente invadente verso le gambe, aiuta a trovare preziosi punti d’appoggio nella guida impegnata, trasformando un difetto in un prezioso alleato del divertimento. Insomma, la Focus RS ha tutto per essere la hatcback più cattiva della categoria: un aspetto punk, una forza devastante, ma, soprattutto, una guidabilità da riferimento, che sposta decisamente in alto l’asticella. Certo, ci sono concorrenti più potenti, ma la Focus RS ha riscritto le regole del gioco, rilanciando tutto sul piatto della guidabilità. Contenuti di alto livello per 39.500 euro, poco più della trazione anteriore più potente del mercato.. C’è altro da aggiungere?