Fonti Web indicano che Toyota si preparerebbe a staccare la spina al sub brand creato nel 2002: “Sono cambiati i target”, spiegano gli executive.
Fonti Web indicano che Toyota si preparerebbe a staccare la spina al sub brand creato nel 2002: “Sono cambiati i target”, spiegano gli executive.
Toyota potrebbe chiudere il brand Scion: la notizia viene riportata in queste ore dagli organi di stampa Usa. Secondo un rumor che compare sul Web, il colosso giapponese progetta di “staccare la spina” a Scion, marchio creato nel 2002 per un target giovane e dinamico, e che in tredici anni ha venduto più di un milione di autoveicoli. Il motivo, indica Automotive News, sta nel fatto che l’immagine Scion non sarebbe più in sintonia con le più recenti esigenze della clientela che Toyota si era prefissa al momento del lancio nuovo marchio. E la fine sarebbe molto vicina: addirittura nei prossimi mesi.
L’indiscrezione si apprende a poche settimane dalla esposizione, al recente Salone di Detroit, della concept Scion C-HR. Il fatto che non rappresentasse una novità (la concept era già stata presentata al Salone di Los Angeles 2015) e che Toyota all’ultimo NAIAS non avesse presentato alcuna novità di rilievo per Scion, potrebbe aggiungere un indizio in più verso la imminente cancellazione del sub-brand.
Una parola “fine”, per Scion, che stando a quanto indicato dai magazine di oltreoceano sarebbe programmata per il prossimo agosto: la gamma (i modelli iA, IM e FR-S) andrà a confluire fra le proposte Toyota in configurazione Model Year 2017. Allo stesso modo, la sportiva CH-R dovrebbe debuttare sul mercato l’anno prossimo, sempre come Toyota: al prossimo Salone di Ginevra dovrebbe già essere presentata una versione pressoché definitiva.
Scion ha totalizzato, in tredici anni, un volume di vendita pari a oltre un milione di unità: obiettivo del sub brand Toyota era lo sviluppo di un laboratorio di idee (sviluppo di nuovi veicoli per indirizzi di clientela ben definiti, innovative strategie di marketing, nuovi esperimenti di vendita al dettaglio) più “fresco” rispetto al mondo Toyota, a sua volta più rivolto a un tipo di clientela maggiormente “tradizionalista”.
Tuttavia, dopo i primi anni di risultati positivi, l’andamento delle vendite per Toyota e successivamente la lunga crisi dell’automotive che ha interessato il settore per diversi anni ha contribuito all’inaridirsi delle strategie di sviluppo e commerciali per Scion, tanto che la stessa Toyota è diventata con gli anni un marchio di per sé più appetibile rispetto al giovane brand. Non si tratterebbe dunque di un fallimento, quanto piuttosto una logica conseguenza alle mutate esigenze dei clienti e degli orientamenti di mercato.
Questa considerazione trova conferma in quanto dichiara Bob Carter, vice presidente esecutivo di Toyota Motor Sales, che ai taccuini di Automotive News sottolinea come “Gli acquirenti più giovani si trovano in un ruolo completamente diverso rispetto a quanto lo fossero tredici anni fa i loro ‘fratelli maggiori'”.
Per i clienti, non dovrebbe cambiare nulla. Tutte le condizioni di garanzia, servizi e finanziamenti continueranno ad essere gestite da Toyota. Le 1.004 concessionarie Scion, dal canto loro, cambieranno semplicemente l’insegna e proseguiranno l’attività sotto il marchio Toyota.