Le dotazioni che si nascondono dentro la nuova Alfa Romeo Giulietta destinata all’Arma dei Carabinieri.
Le dotazioni che si nascondono dentro la nuova Alfa Romeo Giulietta destinata all’Arma dei Carabinieri.
Dopo aver perso per un soffio contro la Seat Leon la gara di appalto per la fornitura di una nuova vettura semiprotetta da destinarsi agli impieghi del Nucleo Operativo radiomobile dell’Arma dei Carabinieri, il gruppo FCA non è rimasto a guardare ed è riuscito ad assicurarsi la vendita di 800 vetture tra Jeep Renegade e nuova Giulietta. Proprio questa ultima vettura, insieme alle due Giulia Quadrifoglio recentemente consegnate, prova a mantenere saldo lo storico connubio tra il marchio milanese e la Benemerita. Abbiamo deciso di raccontarvi i segreti e le specifiche dotazioni che la rendono una fuoriserie destinata solo all’Arma dei Carabinieri.
Da sempre Alfa ha creato specifiche versioni fuoriserie per le forniture agli enti di Stato, alcune delle quali oggi ormai rarissime come le storiche Giulia Super, le Alfetta e le Alfa 75 sono diventate oggetti di culto ricercatissimi nel mondo delle auto d’epoca. Giulietta non sostituisce l’Alfa 159 ma verrà fornita al posto delle vecchie Stilo e delle prime Subaru Forester, per impieghi di controllo del territorio ed investigazioni da parte dei Nuclei Operativi dell’Arma.
La specifica versione designata con l’acronimo CIO che significa: Compagnie di Intervento Operativo, adotta la classica colorazione Blu Lord 438 per la carrozzeria e in bianco per il tetto, con specifica livrea adesiva rifrangente 3M che per la prima volta, come per il Renegade, introduce il tricolore per la realizzazione del numero 112. La motorizzazione è il classico 1598 cc. JTDM euro 6 da 120Cv con cambio a 6 marce, i cerchi sono in acciaio con borchie di plastica. Sul tetto due lampeggiatori a led di ultima generazione della Federal Signal e il faro brandeggiabile comandato elettronicamente dal telecomando posto sul cielo dell’abitacolo.
Sulla plancia il tablet del sistema di comunicazione Odino e la radio Marconi Ote VS 3000 con sistema di comunicazione Tetra di ultima generazione e con la classica cornetta tipica degli allestimenti per l’Arma. Sulla consolle centrale davanti al cambio trova posto una specifica plancetta con i pulsanti di azionamento dei lampeggiatori e della sirena, che funzionano sia in modo combinato che separato, e la commutazione che trasferisce il comando sirena al posto del clacson nel volante, per un pronto impiego del dispositivo in prossimità dei crocevia. Le portiere sono state modificate per ospitare i supporti del manganello e della paletta e i sedili presentano i supporti in acciaio per l’alloggiamento dell’arma lunga beretta PM12 in attuale dotazione.
Sul fondo dell’auto sono previsti dei robusti tappetini in gomma a protezione della moquette. Nel vano di carico è presente ulteriore componentistica che serve a far funzionare l’apparato radio che si divide in una unità primaria e in un frontalino definito telecomando a disposizione dei militari sulla plancia, oltre all’estintore. Le vetture del lotto di fornitura sono prive di carrozzeria semiblindata nella parte anteriore e di divisorio interno tra le due zone dell’abitacolo, che rappresenta una specifica destinata esclusivamente al Nucleo Radiomobile.