Alla 2CV Soleil fu negato un passato da protagonista, ora però Citroën Italia le ha restituito la celebrità, con la firma dell’artista francese Serge Gevin.
Alla 2CV Soleil fu negato un passato da protagonista, ora però Citroën Italia le ha restituito la celebrità, con la firma dell’artista francese Serge Gevin.
Abbiamo avuto il piacere e la fortuna di metterci al volante di questo esemplare unico, imprigionato nella veste di un’edizione speciale mai approvata nel lontano 1982. Proprio così, la storia dell’automotive molte volte porta alla luce degli aneddoti tristi, che negli anni passati hanno deviato la fortuna di automobili che probabilmente avrebbero potuto regalare emozioni a guidatori e passeggeri e successi ai Costruttori di appartenenza.
C’è del romanticismo nella Soleil
Quando siamo venuti a conoscenza della possibilità di guidarla tra le note e storiche vie di Roma per più di qualche giorno, abbiamo provato una piacevole sensazione di tenerezza. Questa 2CV ha alle spalle una storia difficile e solo l’ambizione di Citroen Italia ha potuto offrire alla Soleil la sua chance. Dopo tutto, le sue sorelle hanno avuto un successo importante nella storia dell’automobile, mentre lei è stata scartata e rifiutata solo per la “tinta” della sua carrozzeria. Avete capito bene: all’epoca a qualche massimo esponente del Marchio francese non andò giù la sua configurazione cromatica e decise, senza proporre altre soluzioni, di “cassare” il progetto Soleil. “In barba” i sogni di Serge Gevin, titolare dell’agenzia Pink che si occupava dell’allestimento degli stand Citroën e delle versioni speciali, fra cui la Charleston, che la immaginava “bianca e gialla. La scocca bianca, i parafanghi gialli, così come il cofano posteriore e la capote. I paraurti devono essere bianchi, come le scocche dei fari (rotondi, mi raccomando), bianchi anche i cerchi delle ruote. Sul bagagliaio c’è il disegno di un salvagente e sulle portiere un cappello da marinaio e una pipa. Guardandola, si deve pensare al cielo, al mare, al sole, alla gioia di vivere”.
Eccola qui! La Soleil è tornata!
La gioia di vivere…proprio così, perché quando ci si trova dinanzi la Soleil, si viene contagiati da un’ondata di ottimismo e divertimento, che prende il desiderio di guidarla senza alcun limite. Già, perché invece, in questo moderno e ultra tecnologico 2016, qualche perplessità nel mettersi alla guida della Soleil è normale averla; dopo tutto siamo abituati a ben altre automobili! La sua simpatia però ti “prende” in ogni senso, tanto da farti pensare che, probabilmente la compreresti oggi, così come l’avresti acquistata tanti anni fa. I suoi precedenti “più recenti”, oltre quelli che vi abbiamo già raccontato, risalgono ora ad una 2CV Club del 1982. Individuata dalla Citroen Italia come vettura idonea a “lavorarci su in ottica dell’attuale trasformazione”, è stato come ripercorrere la linea dettata dallo storico Pierre-Jules Boulanger, a capo di Citroën negli anni Trenta: “voglio quattro ruote sotto ad un ombrello, capace di trasportare una coppia di contadini, cinquanta chili di patate ed un paniere di uova attraverso un campo arato. Senza rompere un uovo”.
Dal 1948, ad una serie speciale M.Y. 2016
Le linee della 2CV furono disegnate dallo stilista Flaminio Bertoni e il suo debutto avvenne nel 1948. Il debutto della 2CV Club scelta dalla Citroen Italia per far nascere la Soleil risale invece al 1982; c’è una ragione che ha spinto la Casa francese verso questa scelta: la volontà di non far morire una 2CV Club sofferente e mal messa, destinata a un epilogo triste. Non a caso, una delle caratteristiche negative della piccola e storica francese è proprio l’attitudine ad arrugginirsi, con un telaio che in moltissime serie ha mostrato sin dai primi periodi di vita segni di corrosione. Pensate che degli aneddoti raccontano che addirittura, all’epoca, alcuni punti di ruggine si attestavano sulla carrozzeria sin dai primi mesi di vita dell’auto. Ad ogni modo non è questo che ci interessa, perché dopo un bel restauro, la nostra esperienza di guida a bordo della Soleil è stata radiosa proprio come la vedete nelle immagini contenute nella galleria di questo articolo.
Guidare e sognare
Mettere in moto una 2CV è un’emozione unica! Il suo Boxer bicilindrico nacque nel 1940 dall’ingegno di un italiano, tale Walter Becchia. Nel tempo il Costruttore francese curò l’evoluzione di questo propulsore, fino ad arrivare a donargli una potenza di 35 CV; in pratica la “nostra Soleil” era equipaggiata proprio con questo motore, che sulla carta tecnica promette una velocità massima di 120 km/h. Velocità che noi non abbiamo raggiunto, neppure andando in autostrada, più che altro per un rispetto verso questa “giovane vecchietta” così solare che in fin dei conti vuole solo godersi ciò che il passato le ha tolto. Ovvero, la notorietà, il successo, ancor di più lo sguardo attento dei passanti, che curiosi, ma allo stesso tempo stupiti per il meraviglioso stato di forma della Soleil, si fermano ad apprezzarla, la fotografano, l’ammirano, l’accarezzano, ci chiedono informazioni…anche sul prezzo! Proprio così, ciò dimostra che la Soleil è finalmente arrivata! Quanto costa una 2CV? Dipende, si va dai 5.000 Euro ai 10.000 Euro, poi però bisogna considerare lo stato “di salute” della vettura, che in base agli interventi da effettuare potrebbe far salire il costo di acquisto. Infine, la 2CV è stata proposta negli anni in tantissime serie speciali, che oggi possono valere una discreta fortuna; se invece non si viene colti da senso affaristico, allora basta fare un giro a un’edizione del raduno mondiale ICCCR per apprezzare la bontà di una vecchia 2CV!