La monovolume francese è generosa e su strada sta veramente bene. Dentro è un salotto a vostro piacimento, capace di soddisfare le esigenze di tutti.
La monovolume francese è generosa e su strada sta veramente bene. Dentro è un salotto a vostro piacimento, capace di soddisfare le esigenze di tutti.
Vi abbiamo già raccontato tanto della nuova Renault Scenic e della Grand Scenic, abbiamo scritto praticamente tutto del loro nuovo design, delle particolarità degli interni e del sistema infotainment; poi vi abbiamo illustrato le caratteristiche tecniche di tutta la gamma, infine i listini. Nei due giorni passati la Renault ci ha però dato la possibilità di guidarle entrambe in Francia, presso Bordeaux e dintorni, per questo motivo ci siamo rimessi al pc, appena rientrati dal viaggio, per raccontarvi le nostre prime sensazioni di guida, seppur sicuri di poterle riprovare più a lungo e di dirvi molto ma molto di più.
Giovani e differenti
Per un’automobile moderna non sentire “il peso” di venti anni di produzione è davvero un fenomeno curioso e rilevante, anche perché oggi il mercato è spietato, la selezione al suo interno ancor di più, nascono e muoiono in fretta modelli non riusciti e segmenti mal visti. Renault però sembra non accusare gli anni che passano, probabilmente perché è forte dei numeri che fa registrare e della bontà delle sue automobili e a onor di quanto appena scritto, il Marchio francese ad oggi detiene la gamma più giovane d’Europa seppur al suo interno figurano vetture che sono in listino da ormai parecchi anni. Veniamo al dunque: poiché dei due modelli francesi vi abbiamo detto tutto, prima di raccontarvi come ci sono sembrate su strada, mettiamo il punto su ciò che veramente cambia il comportamento di marcia tra la Scenic e la Grand Scenic. Senza andare troppo lontani con il focus tecnico, basta già soffermarsi sulle dimensioni. Così, ad occhio si capisce che la Scenic è quella più corta, rispetto alla più lunga (di 22 cm) Grand Scenic. La prima è lunga 4,41 metri, ha un passo di 273,4 cm, un bagagliaio con una capienza di 572 litri, un peso di circa 1.430 kg (se si considera la versione con il motore dCi da 110 CV) ed è in grado di ospitare in abitacolo 5 passeggeri in tutta comodità. La Grand Scenic è invece lunga 4,63 metri, ha un passo di 280,4 cm, un peso di 1.532 kg (sempre con il motore dCi da 110 CV), un bagagliaio che con cinque persone a bordo carica fino a 765 litri, ma dispone anche della terza fila per ospitare altre due persone.
Su strada
Nulla da dire sul confort che le due vetture regalano ai guidatori; sotto questo punto di vista la Renault ha davvero lavorato bene e offrirà ai clienti un salotto viaggiante. Stessa cosa per la tecnologia di bordo e di assistenza alla guida: ve ne abbiamo già parlato nei giorni scorsi, ora provandola possiamo dire che migliora tantissimo la vita dei passeggeri in abitacolo e la loro sicurezza. Le Scenic, sia quella corta che lunga, su strada si mostrano sicure e sincere, anche se, ma lo avevamo immaginato sin dall’inizio, il loro peso si fa sentire notevolmente. Certo, non penalizza molto l’andatura di marcia in quanto a frenata, stabilità in curva o Rollio (su questi punti torneremo “fra “qualche riga”), piuttosto limita un po’ la generosità dei motori. Nella due giorni di prova in Francia, abbiamo guidato sia la versione con il motore TCE benzina da 130 CV che quella con il propulsore diesel da 160 CV con doppio turbo. La mole delle Scenic li ospita con grande naturalezza, adeguando il suo telaio alle caratteristiche di potenza, però limita un poco “la voce forte” dei motori quando bisogna tirarla fuori. Per il resto la frenata e la tenuta di strada sono davvero eccezionali per la categoria, così come davvero ben progettato è il Multi-Sense, che consente di scegliere tra 5 modalità di guida a seconda delle esigenze del momento: Neutro, Sport, Comfort, Perso ed Eco. Questi settaggi intervengono sulla risposta del pedale dell’acceleratore e del motore, sui tempi di passaggio dei rapporti con una trasmissione automatica EDC, sulla resistenza dello sterzo, sull’ambiente luminoso dell’abitacolo e sulla funzione massaggio del sedile conducente. A proposito di rapporti: l’EDC è veramente un gran bell’automatico, il sei marce manuale invece lo abbiamo trovato un po’ pigro e macchinoso nella fluidità di cambio del rapporto di marcia. Infine, proprio per un puro fattore aerodinamico, la Grand Scenic in autostrada mette in risalto dei lievi fruscii (assenti sulla Scenic) e che comunque non penalizzano il silenzio presente in abitacolo. In città invece, la corta si muove abbastanza bene, mentre la lunga trova un po’ più di difficoltà, nonostante una capacità di sterzata davvero notevole. Ci sentiamo comunque di promuovere questa nuova generazione di Scenic, che secondo noi avrà lunga vita come quella delle precedenti; per quanto riguarda la scelta tra le due, è molto facile orientarsi, poiché la generosità risiede in entrambe le Scenic, dipende solo dalle esigenze personali.