Prima della versione elettrica, attesa nel 2019, Mini prepara il futuro eco friendly con una ibrida plug – in: potrebbe debuttare già l’anno prossimo.
Prima della versione elettrica, attesa nel 2019, Mini prepara il futuro eco friendly con una ibrida plug – in: potrebbe debuttare già l’anno prossimo.
Mini annuncia il proprio futuro eco-friendly, come progressivo ampliamento alle strategie di mobilità green che da tempo fanno parte dei programmi in fase di sviluppo da parte dei big player del comparto automotive, e che – come conseguenza del “Dieselgate” che ha tenuto Banco negli ultimi dodici mesi – hanno avuto una prima concreta esposizione al Salone di Parigi 2016 che si è concluso lo scorso weekend.
In queste ore, una ghiotta anteprima illustra una imminente novità per il marchio di Oxford che fa capo al Gruppo Bmw: il debutto della prima Mini a propulsione ibrida plug – in.
La prima Mini eco friendly, dunque, non sarà la versione elettrica che l'”asse Oxford – Monaco” aveva anticipato, a grandi linee, nelle scorse settimane e che, andando più indietro nel tempo,confermava un primo programma di impegni reso noto già nel 2013; quanto una più versatile ibrida ricaricabile (“plug – in“) che – secondo una nota “captata” in queste ore dal Web – potrebbe debuttare già nel 2017, nella declinazione Countryman.
Mancherebbe, dunque, davvero poco tempo al debutto della prima vettura eco friendly a marchio Mini. Le prime antcipazioni trovano riscontro da una immagine di anteprima, che illustra un esemplare – laboratorio di Countryman a propulsione ibrida plug – in, debitamente “camuffato”, insieme ad una prima indicazione delle caratteristiche progettuali della Mini Countryman ibrida ricaricabile attesa per l’anno prossimo.
Il corpo vettura della Mini Countryman ibrida plug – in attesa al debutto già nel 2017 appare, ad una prima occhiata, sostanzialmente identico alla attuale Countryman di recente rinnovamento nello stile; la nuova mini ibrida plug – in, al contrario, sembra che riserverà i propri atout tecnici nella tecnologia powertrain in fase di impostazione da parte dei tecnici di Oxford in collaborazione con BMW.
Nel dettaglio, la propulsione per Mini Countryman ibrida plug – in (che, stando ai primi rumors, dovrebbe ricalcare lo schema già impostato per Bmw 225xe Active Tourer, e non sarebbe da stuprsi dal momento che entrambi i modelli condividono la medesima piattaforma) sarà equipaggiata con un motore termico, collegato all’avantreno – si vocifera che dovrebbe trattarsi del 1.5 benzina tre cilindri turbocompresso -, abbinato a un motore elettrico per il retrotreno, alimentato da batterie agli ioni di litio collocate nel telaio, sotto i sedili posteriori, che potranno essere ricaricate mediante la presa posizionata dietro il passaruota sul lato sinistro.
“Bocche cucite”, finora, relativamente ai valori prestazionali, che sarano comunicati più avanti. Ci si aspetta, dalla nuova Mini Countryman ibrida plug – in, una potenza massima nell’ordine di 220 CV circa, o qualcosa di più; e – aspetto che più interessa il mercato dei veicoli eco friendly di nuova generazione – una autonomia nella marcia 100% elettrica sui 40 – 50 km. Da segnalare, infine, la presenza di due distinte modalità di guida per la marcia a trazione elettrica: “Auto e-Drive” (fino a 80 km/h), e “Max e-Drive“, azionabile per spingere la vettura, nel funzionamento a zero emissioni, fino a 125 km/h.