A bordo di Nissan Note si prepara a debuttare l’inedito sistema e-POWER extended range: una piccola unità a benzina fa da generatore per le batterie.
A bordo di Nissan Note si prepara a debuttare l’inedito sistema e-POWER extended range: una piccola unità a benzina fa da generatore per le batterie.
Un nuovo capitolo nella corsa alla tecnologia di motorizzazione eco friendly: ecco, in poche parole, la carta d’identità del progetto e-POWER, l’ultimo nato (in ordine di tempo) nella filosofia “Intelligent Mobility” che campeggia sui taccuini delle priorità da parte di Nissan, e che fa seguito all’interessante sistema e-Bio Fuel Cell, svelato lo scorso agosto in occasione delle Olimpiadi di Rio sotto forma di un prototipo di Nissan e-NV200 che sfrutta l’etanolo per l’alimentazione di una pila di combustibile e dare energia al motore elettrico del van a zero emissioni giapponese.
La nuova tecnologia Nissan e-POWER viene svelata, in anteprima, in queste ore: andrà ad equipaggiare, in prima battuta, Nissan Note, berlina compatta recentemente aggiornata.
Nel dettaglio, il sistema Nissan e-POWER è stato sviluppato dai tecnici del marchio giapponese in risposta alle sempre più pressanti esigenze di autonomia e di mobilità “green”. L’innovativo sistema consiste in una modalità di propulsione elettrica ad autonomia estesa (extended range), nella quale il fabbisogno di energia per le batterie non viene fornito da una fonte esterna, quanto dal modulo propulsore stesso dell’autovettura, in modo da poter garantire medie di percorrenza adeguate alle aspettative dell’automobilista medio.
Nessuna novità straordinaria, nel sistema Nissan e-POWER: il “cuore” del progetto consiste, secondo alcune indiscrezioni captate dal Web, nella compatta unità a benzina 1.2 a tre cilindri che già equipaggia Nissan Micra. In ogni caso, si tratta di un motore a benzina di piccola cilindrata, che – a differenza di quanto avviene solitamente nei più “tradizionali” moduli ibridi – non fornisce il movimento alle ruote motrici affiancato in maniera complementare da un motore elettrico. Al contrario, il motore a benzina, nel progetto Nissan e-POWER, svolge una funzione di motogeneratore di energia elettrica per l’unità a zero emissioni: una sorta di “gruppo di continuità” che ricarica le batterie agli ioni di litio. Il grosso del lavoro (vale a dire il movimento del veicolo) viene affidato al motore elettrico.
Lo schema di Nissan e-POWER comprende, nell’ordine, il motore a scoppio, un generatore di potenza, il “pacco” batterie al litio per l’alimentazione del motore elettrico, un inverter che trasforma la corrente continua in corrente alternata e, appunto, l’unità elettrica.
Con questo sistema, indica Nissan, si elimina la necessità di dover avere a disposizione le infrastrutture esterne per la ricarica delle batterie (le colonnine, oppure le “prese” elettriche); inoltre, a diferenza del sistema ibrido, non si necessitano accumulatori di grandi dimensioni, in virtù del fatto che il piccolo motore a combustione interna entra in funzione ogni volta che si abbia bisognodi ricaricare le batterie stesse, che quindi risultano più piccole anche rispetto a quelle montate a bordo della bestseller elettrica Nissan Leaf.
Riguardo all’efficienza e alla regolarità di funzionamento del nuovo modulo e-POWER, i tecnici Nissan assicurano che il nuovo progetto garantisce una risposta istantanea ai comandi dell’acceleratore e – quale “voce” di maggiore rilievo nell’ottica del gradimento da parte del pubblico – un’autonomia superiore a quella assicurata dalle attuali autovetture elettriche ad alimentazione “esterna”.
Più avanti, Nissan rivelerà ulteriori dettagli tecnici (potenza sviluppata e valori di Coppia motrice massima, consumo della piccola unità di supporto) del nuovo sistema e-POWER.