Marchio spagnolo di novant’anni fa torna su strada, in versione elettrica, dalla volontà di un tecnico tedesco e la componentistica Opel Adam.
Marchio spagnolo di novant’anni fa torna su strada, in versione elettrica, dalla volontà di un tecnico tedesco e la componentistica Opel Adam.
Una “operazione nostalgia” all’insegna delle più recenti soluzioni di mobilità eco friendly: non è un controsenso, quanto un progetto già in fase di esecuzione. E vede il contributo di Opel, che ha impiegato una parte dei componenti della piccola Adam per la realizzazione di una… moderna auto storica.
Si tratta del marchio Loryc, azienda fondata a Palma di Maiorca nel 1920 da Antonio Ribas e Rafael De Lacy, che diedero il via alla produzione di “vetturette” e “cyclecar” (così si chiamavano allora le auto di piccole dimensioni e piccola cilindrata) che si protrasse per un breve periodo. Già nel 1923, la costruzione delle autovetture ebbe termine (in tutto si conta un centinaio di esemplari), e nel 1925 l’azienda venne messa in liquidazione.
È, quella della Loryc, una delle centinaia di storie che accomunarono altrettante piccole Case automobilistiche nei primi decenni del 20. secolo. La sua importanza è, dunque, relativa; se non fosse per un singolare caso di ritrovamento che, alcuni anni fa, ha interessato Karl-Heinz “Charly” Bosch (nessuna parentela con il colosso della componentistica), tecnico tedesco da tempo residente a Palma.
Bosch, in un primo momento, era interessato all’acquisto di un’auto storica di grande diffusione (pensava a una Ford T) per utilizzarla, anche con motivi di immagine personale, nei quotidiani spostamenti all’interno dell’isola, fino a quando non si imbatté in un ritrovamento del tutto singolare: una Loryc, appunto. L’operazione di restauro sarebbe stata molto difficoltosa, dato che in tutto si conta una decina circa di esemplari sopravvissuti. Inoltre, il tecnico tedesco trapiantato alle Baleari aveva intenzione di realizzare un progetto del tutto inconsueto: equipaggiare la “veterana” con un motore elettrico.
Ed ecco come, a più di novant’anni dalla chiusura della fabbrica, un’auto storica può tornare in auge nella moderna mobilità: caso più unico che raro. Sotto il cofano, la Loryc Electric Speedster (così è stata chiamata la vetturetta) è stata equipaggiata con un motore elettrico da 20 CV realizzato dalla Linde, alimentato da batterie al litio-ferro-fosfato che (relativamente ai dati tecnici riferiti al prototipo) conferiscono alla Loryc un’autonomia di un centinaio di km e una velocità massima nell’ordine di 70 km/h.
L’apporto di Opel nell’operazione – Loryc è avvenuto in seguito a una specifica richiesta avanzata dallo stesso Bosch al marchio di Russelsheim, e ha visto la piccola Adam nel ruolo di “donatrice”. Nel dettaglio, sono una ventina i componenti di Opel Adam utilizzati per la Loryc Electric Speedster: le sospensioni anteriori, gli assali posteriori, il gruppo sterzo, i freni a disco e il freno di stazionamento provengono dalla “compatta” di Opel, finora prodotta in circa 215.000 unità.
“I componenti ‘ereditati’ da Opel Adam possiedono il vantaggio di una elevata leggereza, il che permette di raggiungere una adeguata autonomia di marcia; inoltre, è proprio grazie alle parti prese da Adam che oggi è possibile condurre su strada una Loryc”, indica Bosch, che nel frattempo è diventato il detentore dei diritti di utilizzo del marchio spagnolo.
Per poter ottenere l’omologazione europea, infatti, l’auto elettrica da 20 CV deve denunciare un peso di soli 449 kg senza le batterie, una questione che – stando alle dichiarazioni del tecnico tedesco – ha riguardato l’impegno maggiore. In ogni caso, il prototipo della “rinata” Loryc ha superato tutti i 120 test senza alcun problema, e Karl-Heinz “Charly” Bosch ha potuto costruirne il primo esemplare di serie.
Per il futuro a breve termine, i progetti Bosch relativi alle Loryc Electric Speedster riguardano una piccola produzione: l’obiettivo immediato è di costruirne tre ulteriori esemplari, da destinare alla vendita oppure per le visite guidate nell’isola delle Baleari.
Va notato, secondo le indicazioni dei dirigenti di Russelsheim, che l’interesse nei confronti della componentistica Adam è piuttosto diffuso: “L’interesse per le parti di ADAM è in crescita, e sono sempre più richieste soprattutto per i progetti relativi alla mobilità elettrica. La vendita dei nostri versatili componenti rappresenta un’importante settore di attività che ci consente di entrare in nuovi segmenti di mercato”, commenta Andreas Apel, Channel Manager Trade di Opel.