Ad Oxford si celebra la Mini 3.000.000: è una Clubman John Cooper Works; dal 2001, la capacità produttiva è salita a 1.000 unità al giorno.
Ad Oxford si celebra la Mini 3.000.000: è una Clubman John Cooper Works; dal 2001, la capacità produttiva è salita a 1.000 unità al giorno.
Lo storico stabilimento di Oxford, dove viene realizzata la gamma Mini, e che attualmente conta 4.500 dipendenti, celebra la produzione della Mini numero 3 milioni.
Si tratta di una Mini John Cooper Works Clubman, il primo modello che abbina le caratteristiche prettamente sportive delle più recenti versioni John Cooper Works con la tecnologia di trazione integrale ALL4.
Quindici anni e… tre milioni di vetture fa, ovvero nel 2001 – quando per Mini iniziò una nuova era – il ritmo produttivo nelle linee di assemblaggio di Oxford era di 300 unità al giorno, tanto che al termine del primo anno la produzione totale delle nuove Mini fu di circa 40.000 vetture; negli anni, la capacità produttiva è sensibilmente aumentata, fino ad arrivare agli attuali 1.000 esemplari al giorno, come dire una Mini al minuto o quasi. Delle Mini di nuova generazione prodotte ad Oxford, l’80% prendono la strada dell’esportazione in 110 Paesi nel mondo.
Vale la pena, a titolo informativo, di considerare che la “storica” Mini frutto della matita di Alec Issigonis – che nel 1959 rivoluzionò le concezioni automotive – raggiunse il picco di produzione (sempre ad Oxford, stabilimento anch’esso di antica radizione industriale, essendovi iniziato l’assemblaggio di autovetture nel 1913 per opera di William Morris) nel 1966 – 67, con 94.889 esemplari prodotti. Soltanto nel 2015, le Mini prodotte – ad Hams Hall, nei pressi di Birmingham, vengono realizzati i motori; a Swindon gli stampi delle scocche – sono state 340.000.