Vi raccontiamo cosa ci hanno trasmesso le due varianti alla base e al vertice della gamma diesel della Serie 1.
Vi raccontiamo cosa ci hanno trasmesso le due varianti alla base e al vertice della gamma diesel della Serie 1.
La BMW Serie 1 è un’auto unica, da sempre, la sola compatta a trazione posteriore sul mercato, e già questo basterebbe per sottolineare il carattere anticonformista della vettura della Casa dell’Elica. La seconda generazione è stata oggetto di un restyling che ne ha rivitalizzato i contenuti sportivi, e noi di Motori.it abbiamo provato due motorizzazioni agli antipodi della gamma diesel, il 1.5 a 3 cilindri da 95 CV della 114d ed il 2 litri a 4 cilindri con Sovralimentazione a fasi variabili da ben 224 CV che equipaggia la 125d. Insomma, due modi diversi di vivere un’auto sempre coinvolgente.
Esterno: più grintosa con il nuovo frontale e il posteriore rivisto
La BMW Serie 1 della seconda generazione aveva suscitato qualche critica da parte dei puristi, così ecco che i vertici della Casa bavarese hanno pensato bene di cambiarle i connotati del frontale con il restyling di metà carriera adottando un nuovo frontale con tanto di fari full-LED (optional) e lavorando di fino anche sulla vista posteriore, dove spiccano nuovi gruppi ottici ad L. Per il resto, le proporzioni sono quelle che conosciamo, con il grande cofano motore ed una fiancata che scende nella zona posteriore. La variante 114d, con allestimento Urban Line, già lascia intravedere i segnali di un comportamento sportivo, grazie ai cerchi da 17 pollici, mentre la calandra cromata ed altri dettagli sono sinonimo di eleganza. Più aggressiva, per via della caratterizzazione M-Sport, la 125d, nella quale i cerchi sportivi, le pinze dei freni blu, i paraurti aerodinamici ed i loghi M rappresentano elementi che richiamano da vicino mostri sacri della produzione BMW.
Interno: due caratteri diversi
L’abitacolo della BMW Serie 1 è stato ottimizzato, ma sostanzialmente la plancia è rimasta simile a quella del modello pre-restyling. Adesso il clima automatico è di serie, così come il controller iDrive e lo schermo da 6,5 pollici del sistema multimediale (da 8,8 pollici con il navigatore Professional). Il volante verticale e la seduta bassa danno subito la sensazione di essere su un’auto nata per la guida. Tutto questo, ad un appassionato potrebbe far dimenticare in un attimo l’accessibilità alla zona posteriore migliorabile e la presenza del tunnel centrale che termina con le prese d’aria per il retro della vettura ed ostacola il movimento delle gambe del passeggero centrale. Ma la Serie 1 è unica, ed avere la trazione posteriore su una compatta implica, per forza di cose, qualche piccola rinuncia. D’altra parte il bagagliaio è più che onesto: 335 litri ampliabili fino a 1.200 litri. La 114d Urban Line con le modanature interne black acryl ed i sedili in pelle e tessuto è elegante e sportiva al tempo stesso. La 125d invece, lascia intravedere la sua indole da ogni dettaglio. Bello il volante a 3 razze con tanto di logo M, affascinanti i sedili sportivi in tessuto ed Alcantara che ripropongono, in maniera originale e non troppo urlata, i colori del reparto M della Casa di Monaco; interessanti gli elementi presenti sulla plancia e sul tunnel centrale che danno un ulteriore tocco sportivo all’insieme. Completano il quadro le palette dietro il volante per gestire il Cambio automatico come sulle vetture da corsa.
Al volante: sportiva sì, ma ognuna ha il suo modo!
La trazione posteriore ed una ripartizione dei pesi del 50:50, la dice lunga sull’indole della BMW Serie 1, un comportamento decisamente appagante che ritroviamo anche sulla più piccola 114d, una vettura molto parca, sulle statali si percorrono oltre 20 km/l, ma capace, soprattutto sul misto, di essere molto coinvolgente. Sotto il cofano troviamo il 1.5 diesel a 3 cilindri che ha debuttato sulla MINI ONE D, ma con 15 Nm di coppia in più, che consente di abbassare le emissioni rispetto al precedente 1.6 a 4 cilindri: 89-102 g/km di Co2 VS 109-112 g/km. Con 95 CV e 235 Nm di coppia massima, le prestazioni sono speculari al vecchio modello, visto che lo 0-100 km/h è coperto in 12,2 s e che la velocità massima tocca i 185 km/h. Sulle prime, considerando la bontà del telaio della Serie 1, 95 CV possono sembrare pochi, ma grazie ad un turbo che spinge bene sin dai bassi regimi, la risposta all’acceleratore farebbe pensare che la potenza sia superiore al valore dichiarato. Oltre tutto, in caso di necessità, quando si vuole riprendere la marcia in maniera più rapida, si può ricorrere al valido cambio a 6 marce manuale che, tra l’altro, vanta una frizione piuttosto leggera capace di non affaticare nemmeno in città. Molto bene anche dal punto di vista dell’insonorizzazione, al punto che l’anima a 3 cilindri viene fuori solamente in alcuni frangenti, in piena accelerazione. Di tutt’altro carattere il motore a 4 cilindri della 125d dotato di Sovralimentazione a fasi variabili, inclusa la geometria variabile della turbina del compressore ad alta pressione, e di una nuova versione del sistema d’iniezione diretta Common-rail che lavora a una pressione massima di 2.500 bar, assicurando un dosaggio particolarmente preciso del carburante. I 224 CV di potenza sono sempre disponibili, ad ogni regime, e la sua coppia massima di 450 Nm assicura una risposta veemente ogni volta che si accarezza il pedale del gas. Merita veramente quei loghi M, e le sue prestazioni: 6,3 s sullo 0-100 km/h e 240 km/h di velocità massima sono lì a testimoniarlo. Ben coadiuvato dal cambio Steptronic a otto rapporti, questo propulsore è incredibilmente fluido e potente, non si avverte nessun calo di potenza quando si passa ad un rapporto superiore, e la spinta è sempre consistente senza essere brutale. Tutto questo si traduce in una grande guidabilità, che poi è il punto di forza di ogni Serie 1. Su strada è una garanzia di prontezza e reattività, ma aiuta anche a viaggiare con grande confort, mentre in pista, come abbiamo potuto verificare sul circuito dell’ISAM di Anagni (FR), la 125d è assolutamente coinvolgente, forse anche più di certe rivali a benzina. Il perché è presto detto: la sua agilità, consente, a controlli staccati (un’operazione da fare solo in pista) di entrare in curva con il posteriore che allarga, giocando con il gas, mentre la potenza e la grande coppia, aiutano a tenere la derapata per tutto il raggio di curvatura, fino in uscita, facendo dimenticare totalmente il fastidioso fenomeno del sottosterzo. Ma la cosa più interessante è che, nonostante la sua grande agilità, il passo importante le conferisce una gradualità nelle reazioni che lascia il giusto preavviso al conducente. Insomma, la 125d è un’auto che, volendo, potrebbe ben figurare anche nei track-day. Inoltre, con una guida normale, senza stare attenti ai consumi in maniera maniacale, percorre quasi 15 km/l sulle strade statali.
Prezzo: da 29.150 Euro
Allestimenti e motori diversi presuppongono prezzi diversi e infatti le due Serie 1 della nostra prova hanno un listino differente, con la 114d Urban Line che parte da 29.150 Euro, mentre la 125d Msport da 40.250 Euro. Gli oltre 11.000 Euro di differenza sono giustificati dalla presenza di un motore decisamente più potente e complesso, di un allestimento più ricco e del cambio automatico. E’ chiaro che queste sono solamente cifre di partenza, perché la lista degli optional, come su ogni BMW è molto ricca e può influenzare in maniera importante l’importo finale.