Mobilità sostenibile, veicoli elettrici, guida autonoma: le basi sulle quali Wolfsburg costruirà il prossimo decennio.
Mobilità sostenibile, veicoli elettrici, guida autonoma: le basi sulle quali Wolfsburg costruirà il prossimo decennio.
Volkswagen guarda al futuro: a un 2016 riassunto come impegnativo ma non drammatico, si complementa un futuro all’insegna dell’hi-tech che arriverà in maniera rapida. Molto più di quanto l’evoluzione delle tecnologie automotive non abbia fatto in un secolo. E che si concretizzerà attraverso la guida autonoma, la sempre maggiore connettività e le tecnologie digitali, nonché sull’auto elettrica.
Ecco, in estrema sintesi, la visione del numero uno di Wolfsburg, Matthias Müller, sul futuro a medio termine per Volkswagen. Il CEO ha presentato i programmi del Gruppo nelle scorse ore, durante l’annuale conferenza stampa di illustrazione del bilancio.
Il consuntivo 2016 conferma sostanzialmente quanto anticipato nelle scorse settimane: 5,14 miliardi di euro l’utile netto, che compensa il “rosso” di 1,6 miliardi fatto registrare l’anno precedente, il 2015 del “Dieselgate” che ha tuttavia continuato a tenere Banco seppure relativamente al punto della situazione (circa 200.000 unità alla settimana vengono sottoposte ai richiami; ad oggi, globalmente sono 4 milioni le autovetture ripristinate: “Entro il prossimo autunno, avremo cocnluso i richiami”, osserva Müller). E un fatturato, cresciuto del 2%, che ha raggiunto 217,3 miliardi di euro.
A proposito del Dieselgate e delle ripercussioni che può aver avuto sull’attualità di Volkswagen, Matthias Müller tiene ad osservare che il 2016 non è stato un anno drammatico come da più parti previsto: “Siamo decisamente fiduciosi, e l’andamento positivo dei risultati operativi ci conforta”.
Il futuro è la parola d’ordine di Volkswagen: un maxi – programma destinato a rivoluzionare il comparto automotive (“Nel prossimo decennio il settore assisterà ad uno sviluppo tecnologico più vasto di quanto sia avvenuto in cento anni”, anticipa Müller), e che si consoliderà nella già annunciata “Together Strategy 2025“, evoluzione della precedente “Strategy 2018” che Wolfsburg aveva pianificato nel 2009. Il nuovo programma confermato dai “piani alti” del Gruppo Volkswagen pone le proprie basi su quattro grandi progetti: evoluzione dell’area principale di affari che resterà la produzione di autoveicoli, aggiornandola con nuove soluzioni di mobilità, anche attraverso una “spinta” all’innovazione; tutto questo, susseguente al reperimento di un’adeguata copertura economica per la realizzazione della strategia. Ciascuno di questi quattro “pilastri” risulterà essenziale per raggiungere l’obiettivo finale.
Nel dettaglio, la Together Strategy 2025 prevede lo sviluppo di nuove tecnologie di guida autonoma, digitali e di connessione, oltre che di una nuova lineup di veicoli elettrici. Si tratta di dieci nuovi modelli a zero emissioni, pianificati a brevissimo termine (biennio 2017 – 2018), che saranno affiancati entro il 2025 da una più ampia lineup elettrica: 30 novità da sviluppare nei prossimi otto anni.
Matthias Müller rivela, a proposito dei sistemi di guida autonoma, lo sviluppo a medio termine del primo dispositivo completamente sviluppato da Volkswagen: arriverà nel 2021. Allo stesso modo, restano avviati progetti di alleanza tecnologica per la realizzazione dei batterie agli ioni di litio e, successivamente, solid state.
Tutto questo non dovrà, in ogni caso, cancellare dal taccuino delle priorità per Volkswagen il ruolo dei più “tradizionali” motori a combustione interna: è vero che il Dieselgate ha avuto, indirettamente, il merito di accelerare l’engineering sulle nuove tecnologie powertrain. Tuttavia, al di là della “Together Strategy 2025” e dei grandi progetti sulla mobilità sostenibile del futuro, lo sviluppo delle motorizzazioni a ciclo Otto e ciclo Diesel proseguirà: “Anche perché l’attuale normativa Euro 6 impone motori davvero puliti”.
Riguardo ai rapporti fra il Gruppo Volkswagen e l’estero, l’amministratore delegato del Gruppo Volkswagen ha confermato l’accordo con il Gruppo indiano Tata Motors per lo sviluppo di una nuova gamma di modelli “low cost”: il primo dei quali sarà una vettura di segmento A0 il cui debutto è previsto per il 2019. Oltre a questo, molto si punta sulla Cina, attraverso una partnership con JAC per la produzione di autoveicoli “entry level” da destinare al mercato cinese.