Autodromo del Mugello condannato: fa rumore
La sentenza 721/2017 emessa dal Tribunale di Firenze dà ragione ad una famiglia che abita nei pressi del circuito
La sentenza 721/2017 del Tribunale di Firenze è storica. Ha infatti condannato l’autodromo del Mugello per inquinamento acustico: la decisione del giudice ha dato ragione ad una famiglia che aveva denunciato la direzione del circuito.
Si tratta di persone che abitano nei pressi della pista, le quali hanno adibito la propria villa a bed&breakfast. Gli esami tecnici hanno rilevato che il rumore emesso dal circuito sono superiori ai limiti consentiti dalla Legge.
Nella denuncia si spiegava che le emissioni non consentivano l’espletamento di normali faccende quotidiane come “Il risveglio mattutino, la colazione, la lettura del quotidiano, l’espletamento delle faccende domestiche, il lavoro diurno, il giardinaggio et similia, lo studio universitario, la visione di programmi televisivi, il pranzo in famiglia, il riposo pomeridiano, le passeggiate sull’erba nell’ampio giardino prospiciente l’entrata della villa“.
La villa in questione è stata acquistata nel 1981, il circuito è stato costruito nel 1974. Nonostante ciò il dispositivo ha chiarito che “La giurisprudenza è unanime nel ritenere che un’immissione intollerabile, ma non illecita, faccia sorgere il diritto ad un indennizzo […] che rappresenta una prestazione patrimoniale che vale a compensare un soggetto a seguito di un pregiudizio patito che, però, non consegue ad un illecito, con il diverso fine di equilibrare una situazione che solo potenzialmente rischierebbe di diventare ingiusta“.
La direzione del circuito è stata condannata al pagamento di 5mila euro per ogni membro della famiglia a partire dal 2013 e delle spese legali e tecniche, ammontanti a 7mila euro.
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