Il manager Renault ha presentato ricorso in appello contro la sua radiazione dal mondo della Formula 1
Il manager Renault ha presentato ricorso in appello contro la sua radiazione dal mondo della Formula 1
Qualcuno giura di averlo visto, ospite di lusso, nella torre eburnea dello sceicco di Abu Dhabi chiaccherare amabilmente anche con Bernie Ecclestone, suo grande accusatore assieme a Max Mosley. E tutti si aspettavano le prime mosse del manager piemontese.
Ed ecco le prime reazioni. Flavio Briatore ha presentato ricorso in appello contro la sua radiazione dal mondo della F.1 chiedendo alla Federazione Internazionale dell’Automobile l’annullamento della sentenza e un risarcimento minimo di un milione di euro.
La notizia l’anticipa il quotidiano londinese “The Guardian”, solitamente molto bene informato sui fatti del mondo delle corse. L’ex responsabile del team Renault era stato condannato a una pesante radiazione totale per avere “manipolato” il risultato del Gran Premio di Singapore del 2008 ordinando al suo pilota Piquet di causare volontariamente un incidente per fare intervenire la safety-car e favorire il trionfo dell’altro suo pilota, Alonso.[!BANNER]
Il Guardian anticipa che Briatore, il 24 di novembre, baserà il suo ricorso sostenendo che il Consiglio Mondiale della Fia, allora presieduto da un Max Mosley che era “chiaramente accecato da un eccessivo desiderio di vendetta personale“. Desiderio di vendetta che scaturiva anche dalle operazioni condotte in prima persona da Briatore quando aveva cercato di portare avanti la FOTA, la federazione alternativa dei team di F.1, che pareva potere impensierire la FIA.
Briatore fu condannato insieme al capo degli ingegneri della Renault, Pat Symonds, per avere ordinato al pilota brasiliano Nelsinho Piquet, durante il Gran Premio di Singapore del 2008, di inscenare il famoso incidente per favorire la gara dell’altra Renault dello spagnolo Fernando Alonso, che vinse quel Grand Prix asiatico.
L”affaire” del Gran Premio di Singapore 2008 è giustamente considerato come la truffa più grave nella storia della Formula 1, sport già alle prese con una grave crisi di credibilità (dopo il caso dello spionaggio McLaren). Dopo la condanna di Briatore la Fia ha eletto come presidente Jean Todt,che ora dovrà vedersela con questa patata bollente.