Momento storico: un clamoroso sorpasso che potrebbe comunque essere temporaneo
Momento storico: un clamoroso sorpasso che potrebbe comunque essere temporaneo
.
Il sorpasso è avvenuto: la Cina è, di fatto, diventata il maggiore mercato mondiale dell’auto. I dati di gennaio 2009, in questo senso, parlano chiaro e raccontano di un avvenimento epocale per il settore dell’automobile. Nel primo mese del 2009, i veicoli venduti in Cina sono stati 735.000, mentre gli Stati Uniti d’America hanno registrato un volume di vendite pari a circa 657.000 unità.
Il Dragone alza, dunque, la testa a discapito dell’Aquila? Nemmeno per sogno, e qui sta l’inghippo. Il vantaggio delle vendite in Cina rispetto agli Usa, in realtà, appare relativo. Entrambe le Federazioni, in effetti, hanno registrato un brusco calo nelle vendite. In Cina, rispetto al gennaio del 2008, il venduto è stato inferiore del 14 %; differente, e come si sa ben più drammatica, la diminuzione in tal senso che ha interessato gli States, dove il calo del 37% indica che il mercato nordamericano è letteralmente crollato.
Se Atene piange, Sparta non ride, si direbbe. E per quanto tempo, dunque, la Cina potrebbe mantenere la propria leadership? In questo senso, i pareri sono contrastanti. Secondo alcuni, si tratterebbe di un sorpasso momentaneo, che assommerebbe la perdurante crisi generale dei mercati con il tradizionale calo di vendite post natalizio. D’altro canto, il vantaggio cinese potrebbe durare almeno fino alle celebrazioni della “Festa di Primavera“, che nella Repubblica orientale, di solito, favorisce un aumento nei consumi. Dunque, per conseguenza, anche nelle vendite.
C’è da dire, tuttavia, che il relativo vantaggio del mercato cinese sugli Usa è di ben 23 punti percentuali. Per questi motivi, si può prevedere che il sorpasso possa durare diversi mesi, almeno fino a quando gli Usa non mettono in pratica i piani governativi decisi dalla nuova amministrazione Obama. Inoltre, le vendite di veicoli in Cina, nel 2008 (9,38 milioni di unità), sono cresciute del 6,7 %, il valore più basso dal 1998 (per il decennio 1998-2008, infatti, l’aumento medio è sempre stato superiore al 10 %).
A dar manforte alle teorie che prevedono, a breve, un nuovo sorpasso da parte degli Usa, va annoverata anche l’analisi degli ultimi dati sul commercio estero:le esportazioni dalla Cina, a gennaio, hanno registrato un calo del 17,5 % su base annuale (il peggior andamento dell’export dalla metà degli anni ’90). Tuttavia, anche in virtù della grande quantità di venduto e al fatto che le importazioni sono pressoché crollate (del 43 % su base annua), l’avanzo commerciale ha “tenuto”, permettendo alle casse nazionali di ottenere un attivo di 39 miliardi di dollari.
Cinesi risparmiatori, perciò? Potrebbe essere così: in tempi di crisi globale, anche in Cina si tirano i remi in barca. E questo potrebbe, a fine anno, far pendere la bilancia a favore degli Usa. In ultima analisi, va osservato che il Governo cinese ha varato dei piani a favore dell’industria automobilistica: un deciso taglio delle tasse sulla vendita delle auto fino a 1600 cc, incentivi alla sostituzione dei vecchi veicoli (motocarri o autocarri) con nuovi di cilindrata fino a 1300, notevoli investimenti nell’innovazione tecnologica e nello studio e sviluppo di veicoli a basso (o zero) impatto ambientale.
Un piano per certi versi simile a quello che Obama intende sviluppare per l’industria automobilistica americana, in special modo per il mercato interno e riguardo i veicoli “ecologici”.