Vernissage della R30, monoposto dell’era post Briatore e Alonso. Elementi stilistici che riportano al passato. Al volante Kubica e Petrov
Vernissage della R30, monoposto dell’era post Briatore e Alonso. Elementi stilistici che riportano al passato. Al volante Kubica e Petrov
Doppia presentazione, ieri, a Valencia. Il circuito Ricardo Tormo ha, infatti, visto il vernissage della monoposto Renault, la R30, che affronterà il Mondiale 2010, e dei suoi piloti: Robert Kubica e il russo Vitaly Petrov.
Livrea Renault: un tuffo indietro nel tempo
Non è solo la sigla che identifica la Renault F1 a far pensare a un déja vu (il nome: R30, è lo stesso che la Régie utilizzò fra gli anni ’70 e ’80 per la sua ammiraglia di allora). Anche la scelta cromatica decisa dal Team Renault ha il sapore del vintage, pur con una rivisitazione stilistica in chiave moderna: il giallo e nero è lo stesso abbinamento che aveva accompagnato il primo atto della Renault nella massima Formula, iniziato nel 1977 con la RS01, la prima F1 turbocompressa della storia e terminato nel 1985.
A far pesare questa scelta cromatica nuova ma che sa di “antico” è stata anche la scissione del Team dalla Ing, lo sponsor principale che fino al 2009 campeggiava sulle sue vetture.
Interessante (anche se può non “colpire” al primo istante) la scelta delle losanghe verticali a spessore crescente sulla “pinna” posteriore, idea progettuale ripresa pari pari dalla McLaren e dalla Sauber: una soluzione che fa somigliare la R30 a una “tigre”.
La R30: monoposto “massiccia”
L’aspetto generale della vettura dà l’idea di una certa imponenza: una idea forse suggerita dalla colorazione. In ogni caso, gli elementi che caratterizzano la monoposto creata a Enstone sono la vistosa “pinna” che campeggia dietro il pilota e la forma del retrotreno, che alla vista appare piuttosto “robusto”.
La scelta adottata da altri Team (Ferrari, McLaren) di dare libero sfogo alle dimensioni del diffusore posteriore è stata confermata anche per la Renault: questo elemento, a doppio profilo, sembra anzi uno dei più grandi.[!BANNER]
La nuova progettazione ha riguardato anche le dimensioni del telaio, più lungo rispetto alla monoposto del 2009. Le regole introdotte quest’anno sul divieto di rifornimento in gara, infatti, hanno obbligato i progettisti allo studio di uno chassis che potesse contenere un serbatoio di carburante molto più grande, quasi raddoppiato.
Ecco chi guiderà la Renault F1
A Valencia, alla presentazione della R30, c’erano il 25enne Robert Kubica e il russo Vitaly Petrov. Petrov, 25 anni come il polacco prima guida del team, arriva dalla GP2, dove è giunto secondo nel 2009 alle spalle del tedesco Nico Hulkenberg.
Proprio il pilota russo è il driver sul quale gli occhi di tutti sono stati puntati. Petrov, oltre che per meriti sportivi e per un “cartellino” personale che lo vide esordiente in Formula Renault nel 2003, è un driver che porta con sé una valigia di quelle pesanti. Il suo nome, infatti, è legato a 15 milioni di dollari che sarebbero garantiti dai suoi sponsor personali: l’azienda energetica russa Gazprom e la banca Sberbank (proprio l’Istituto di credito salito agli onori delle cronache nei mesi scorsi per essere stato il partner della Magna nella fallita operazione di acquisto della Opel dalla General Motors).
Si dice, anzi, che il nome di Petrov – e della sua danarosa cordata russa – possa essere uno degli elementi per l’avvicinamento della F1 alla Russia e al Gran Premio di Mosca. Vedremo.