Le case automobilistiche dovrebbero offrire prodotti che siano compatibili con il potere d’acquisto degli italiani
Nell’attuale scenario dell’industria automobilistica italiana, emerge una tematica cruciale legata al rapporto tra il costo delle auto elettriche e il potere d’acquisto medio del cittadino. Gilberto Pichetto Fratin, Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, ha recentemente evidenziato questa problematica durante un incontro all’ATC di Torino.
Sottolineando la disparità tra il mercato italiano e gli altri paesi, dove le vetture elettriche hanno una quota di vendita maggiore, il Ministro ha messo in luce un aspetto fondamentale: il prezzo degli EV, in rapporto al salario medio in Italia, è ancora un ostacolo importante.
Un lavoratore italiano ha bisogno di cinque anni di stipendio per comprarsi un’auto elettrica
Per un lavoratore italiano, l’acquisto di un’auto elettrica potrebbe richiedere un investimento equivalente a cinque anni di stipendio, una cifra notevolmente più alta rispetto a quanto richiesto in altri paesi, come la Germania. Qui, un lavoratore potrebbe permettersi lo stesso acquisto con solo due anni e mezzo di salario.
Questo divario mette in evidenza una questione di mercato e sottolinea l’urgenza per le case automobilistiche di adattarsi, offrendo prodotti che siano compatibili con il potere d’acquisto degli italiani. In tale contesto, il ruolo di Gilberto Pichetto Fratin si rivela essenziale per parlare delle sfide del settore auto elettrico in Italia. Con il suo impegno, mira a una transizione verso l’auto elettrica più accessibile e in linea con le capacità economiche dei consumatori italiani.