La nuova iniziativa, presa in prestito dalla Francia, è stata avanzata da Angelo Sticchi Damiani
In Italia, la transizione verso l’auto elettrica incontra ostacoli significativi: prezzi elevati, retribuzioni modeste e una rete di ricarica non omogenea. Tuttavia, una soluzione innovativa arriva direttamente dalla Francia: il leasing sociale. Questo modello prevede il noleggio a lungo termine di auto elettriche a tariffe agevolate, con un contributo iniziale completamente a carico dello Stato.
L’Automobile Club d’Italia (ACI), attraverso il presidente Angelo Sticchi Damiani, ha espresso interesse per questa iniziativa, proponendola al Governo italiano. La proposta contempla l’acquisto di migliaia di veicoli elettrici dallo Stato, destinati al noleggio per chi non ha la possibilità di cambiare vettura. La selezione dei beneficiari si baserà su criteri come l’ISEE, l’età dell’auto da rottamare e il tipo di veicolo noleggiato, stabilendo canoni mensili compresi tra 75 e 125 €.
Salvini è preoccupato per l’uso improprio che si potrebbe fare in Italia
Matteo Salvini, Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, ha mostrato interesse per l’idea, pur ponendo alcune riserve. Durante la Conferenza del Traffico e della Circolazione di ACI e Fondazione Caracciolo, Salvini ha espresso preoccupazioni riguardo l’uso improprio di tale sistema in Italia, citando esempi come il reddito di cittadinanza.
Nonostante le perplessità, il politico riconosce l’importanza della mobilità elettrica e resta aperto alla proposta. Questo approccio riflette anche il crescente interesse verso il protezionismo nell’industria automobilistica, evidenziato dalla posizione critica di Matteo Salvini verso l’importazione di vetture elettriche cinesi, in linea con le iniziative francesi che legano gli incentivi alle emissioni totali del ciclo di vita del veicolo.
Il leasing sociale potrebbe permettere un facile accesso all’auto elettrica
Il leasing sociale, quindi, rappresenta una possibilità di accesso alle auto elettriche per le famiglie a reddito basso, integrabile con gli incentivi già esistenti. In Francia, ad esempio, dal 2024 gli incentivi saranno limitati a veicoli elettrici con emissioni totali inferiori a una certa soglia.
Tale modello potrebbe essere adottato anche in Italia, ma richiederebbe un impegno finanziario significativo per rinnovare il parco auto nazionale, tra i più vecchi in Europa. La realizzazione di tale progetto, tuttavia, richiederà tempo e un’adeguata pianificazione finanziaria, probabilmente non prima del 2024.