Presentata al Salone di Ginevra nel 1995, ha segnato un capitolo importante nella storia delle supercar italiane con il suo V10 da 408 CV
Nel 1995, al Salone dell’Automobile di Ginevra, Lamborghini ha presentato la Italdesign Calà, una concept car che ha suscitato grande interesse tra appassionati e addetti ai lavori. Progettata dall’iconico designer Giorgetto Giugiaro e realizzata dalla Italdesign, la Calà rappresentava una visione innovativa del futuro delle supercar, con un design moderno e prestazioni eccezionali.
Il nome “Calà” trae origine dal dialetto piemontese e può essere interpretato in vari modi. Potrebbe riferirsi alla cilindrata o al numero di cilindri, entrambi inferiori rispetto alla Lamborghini Diablo dell’epoca. Un’altra interpretazione del nome potrebbe essere un invito a “calare” le pretese, in riferimento alla comparazione con la più prestigiosa vettura della casa bolognese.
Cuore pulsante della Calà è un motore V10 centrale da 3,9 litri, capace di erogare 408 CV a 7200 giri/min. Questo propulsore, originariamente sviluppato nel 1988 per il prototipo Lamborghini P140, ha trovato nuova vita grazie ad Audi, che lo ha aggiornato e utilizzato successivamente su modelli iconici come la Gallardo e la R8, oltre che su diverse versioni S e RS della sua gamma.
La trasmissione della potenza alla ruota posteriore avviene tramite un cambio manuale a sei marce, che garantisce un’esperienza di guida coinvolgente e diretta. Le prestazioni della Calà sono impressionanti: l’accelerazione da 0 a 100 km/h avviene in circa 5 secondi, mentre la velocità massima si attesta intorno ai 290 km/h.
La Lamborghini Italdesign Calà non è mai entrata in produzione, ma ha lasciato un’impronta indelebile nel panorama automobilistico. Questo prototipo ha non solo anticipato alcune delle caratteristiche che sarebbero state implementate nella Gallardo, ma ha anche mostrato la capacità di Lamborghini di esplorare nuove direzioni nel design e nella tecnologia. La Calà rimane un simbolo di innovazione e audacia, caratteristiche che definiscono la storia delle supercar italiane.