La Renault Embleme vuole provare ad anticipare la mobilità di domani con una combinazione innovativa di batteria e cella a combustibile
L’auto del futuro potrebbe non essere solo elettrica, ma una combinazione di diverse tecnologie. Renault, con la sua nuova concept car Embleme, offre uno sguardo in anteprima a una soluzione innovativa che punta a rivoluzionare la mobilità. Presentata in anteprima al Salone di Parigi, la Renault Embleme adotta un sistema di propulsione che unisce una batteria agli ioni di litio da 40 kWh a una cella a combustibile da 30 kW, alimentata da un serbatoio di idrogeno da 2,8 kg.
Fino a 1000 Km di autonomia
Questa doppia alimentazione risponde a una logica precisa: la batteria da 40 kWh garantisce l’autonomia necessaria per gli spostamenti quotidiani, mentre la cella a combustibile interviene per supportare viaggi più lunghi. Secondo Renault, l’Embleme può raggiungere un’autonomia complessiva di oltre 1.000 km, rendendola ideale anche per chi necessita di percorrenze estese senza frequenti ricariche.
La Embleme si distingue anche per il design, con una carrozzeria che combina le caratteristiche di un crossover e una shooting brake, lunga 4,8 metri. Ma l’innovazione di questa concept non si limita al sistema di propulsione. Renault ha coinvolto numerosi fornitori nel progetto, puntando a minimizzare l’impatto ambientale dell’intero ciclo di vita del veicolo, dalla produzione alla rottamazione. L’obiettivo è di ottenere un’impronta carbonica di circa 5 tonnellate di CO2, un valore decisamente inferiore rispetto alla maggior parte delle auto attualmente sul mercato.
Questo approccio a zero emissioni e a basso impatto ambientale potrebbe diventare un riferimento per il futuro della mobilità. Tuttavia, resta ancora da vedere se la Renault Embleme sarà prodotta in serie. Al momento, questa concept car rappresenta un’opportunità per i tecnici del marchio francese di esplorare nuove soluzioni tecnologiche, che potrebbero essere adottate su futuri modelli con ulteriori miglioramenti. La Renault Embleme, dunque, si configura non solo come un esercizio di stile, ma come un importante passo avanti verso una mobilità più sostenibile e versatile.