Mentre i paesi europei cercano un attacco standard per ricaricare le auto a emissioni zero, la Danimarca si appresta a creare migliaia di stazioni
Mentre i paesi europei cercano un attacco standard per ricaricare le auto a emissioni zero, la Danimarca si appresta a creare migliaia di stazioni
La maggior parte dei paesi europei crede nell’avvento e nella diffusione delle auto elettriche e si stanno attrezzando di conseguenza, al punto che sembra iniziata una corsa per favorire l’acquisto di emissioni zero.
La Spagna punta a un milione fra elettriche “pure” e ibride entro il 2014, il Regno Unito sta cercando di convincere il costruttore giapponese Nissan a fare dello stabilimento di Sunderland la sua base per l’assemblaggio delle Leaf destinate el vecchio continente, mentre la città di Londra annuncia che entro il 2015 ci saranno 25.000 stazioni di ricarica disseminate su entrambe le rive del Tamigi.
Dall’altra parte della Manica, la Francia sta investendo sia per creare una rete di queste stazioni sparse per tutto il paese sia per favorire la creazione di stabilimenti per la costruzione di batterie per auto elettriche. Ancora più a sud, il Portogallo si candida a diventare uno dei primi mercati per far debuttare (nel 2011) la elettrica di Renault-Nissan.
Nel frattempo, i costruttori si danno un gran da fare per essere i primi a produrre una emissioni zero, cosa che avverrà non prima del prossimo anno. La casa francese potrebbe essere la prima, visto che fra il 2011 e il 2012 lancerà 4 modelli “di massa”.
Ma la questione non finisce qui: dato che gli europei non riescono a mettersi d’accordo per uniformare le prese di corrente per i rasoi da barba, riusciranno a farlo per le auto? E in tempi brevi, poi. I più scettici dicono di no, così come dubitano che ci sia una sufficiente domanda per questi modelli e che i governi trovino le risorse necessarie per incentivarne l’acquisto.[!BANNER]
Mentre l’Italia sembra arrancare, c’è un paese che sembra davanti a tutti: la Danimarca, dove un’azienda di energia elettrica ha sottoscritto un accordo con una start-up della California (la Better Place) per realizzare una rete di migliaia di punti di ricarica nelle città, in campagna o lungo le superstrade, dove magari poter sostiture in pochi minuti la batteria e proseguire per il viaggio senza perder tempo a ricaricare. E proprio la scorsa settimana, Better Place ha annunciato di aver trovato i 350 milioni di dollari (circa 250 milioni di euro) necessari per portare avanti il progetto che, se positivo, sarà esteso a Israele e Portogallo.
Ma ciò che conta è che alle spalle c’è il governo, che ha promesso sostegni considerevoli: fino al 2012 si è impegnato a non tassare l’immatricolazione di auto elettriche, altri sconti fiscali per i primi acquirenti e possibilità di parcheggiare gratuitamente nei garage del centro di Copenaghen. Intanto, le prime auto elettriche dovrebbero circolare nella seconda metà del 2011, mentre nel 2020 ci si aspetta che si vendano più auto elettriche che a benzina. Forse è anche per questo che uno studio Unesco ha individuato nei danesi “il popolo più felice della Terra”.