A San Francisco si realizzano centri di ricarica per auto elettriche e si sta valutando l’impatto sulla rete di distribuzione dell’energia
A San Francisco si realizzano centri di ricarica per auto elettriche e si sta valutando l’impatto sulla rete di distribuzione dell’energia
Tra qualche anno potrebbe cambiare l’icona di San Francisco: dopo il tram a fune che sale e scende dalle colline del centro, dopo il Golden Gate e Alcatraz, potrebbe infatti essere l’auto elettrica a catalizzare l’attenzione dei turisti, dopo il boom di vendite previsto per l’inizio del 2011.
Già, perché la metropoli californiana è all’avanguardia in molti campi, e sul rispetto per l’ambiente è in prima linea. Fatto sta che l’autorità comunale intende modificare le norme base per poter costruire gli edifici nuovi, obbligando ad aggiungere prese e colonnine per la ricarica delle auto. Fantascienza? Mica tanto: basta attraversare la strada che fronteggia il palazzo comunale per vedere già degli impianti di ricarica per le auto ibride che già sono in circolazione.
Basta andare nella Silicon Valley, ad appena un’ora d’auto di freeway dal Golden Gate, per vedere che molte grandi aziende si stanno dotando di colonnine di ricarica a uso e consumo dei propri dipendenti, in modo che siano i primi a dotarsi di auto a emisisoni zero. Poco distante, a San Jose, il comune ha già realizzato dei posteggi gratuiti per auto elettriche con impianti di ricarica annessi.
Nel quartier generale della Pacific Gas and Electric (la società che fornisce gas ed energia elettrica a 2/3 della California) stanno già preparando un elenco di zone dove nei prossimi anni sarà previsto un sovraccarico di domanda di energia, proprio a causa delle auto del futuro.
Sulla scia di San Francisco, anche a Portland (Oregon) e a San Diego (California meridionale) le autorità e le aziende stanno “portandosi avanti” per accogliere le auto elettriche, la cui prima ondata dovrebbe arrivare insieme alla slitta di Babbo Natale con la Nissan Leaf e, in seguito, con la Chevrolet Volt.[!BANNER]
Nel frattempo fervono le discussioni su dove creare le stazioni di ricarica e su come disciplinare la tassazione per gli acquirenti di emissioni zero, senza contare che la capacità delle linee dell’alta tensione andrà aumentata. Per questo motivo ci sono già stati diversi incontri tra costruttori di auto, aziende di rifornimento e autorità di distribuzione dell’energia elettrica al fine di scrivere regole del tutto nuove, soprattutto per evitare black out.
Anche se le case mostrano particolare attenzione al design, alle prestazioni e ai costi delle emissioni zero, molti pensano che a decretare il successo di tali veicoli sia la burocrazia e i tempi con cui rilascerà ai cittadini il permesso di avere colonnine di ricarica nelle loro case. Al punto che il presidente dell’autorità per l’energia elettrica, dopo aver preso in leasing una Mini Cooper elettrica, ha dovuto aspettare un mese e mezzo prima di poterla ricaricare presso la propria abitazione. E allora, meglio prendere l’autobus.