Mentre le compagnie fanno cartello sugli aumenti, inizia a prendere forma una strategia d’azione per allineare l’Italia al resto d’Europa
Mentre le compagnie fanno cartello sugli aumenti, inizia a prendere forma una strategia d’azione per allineare l’Italia al resto d’Europa
Suona la sinfonia del rincaro per gli automobilisti italiani. Dopo il giro di vite lanciato alla fine della scorsa settimana da Agip, anche le altre compagnie hanno deciso di ritoccare verso l’alto il prezzo del carburante. E così, ora le quote si attestano a circa 1.35 euro per la benzina, mentre il gasolio, un tempo conveniente, sale a 1.20 euro al litro.
Ma quali sono i motivi che si celano dietro questa decisione? Una spiegazioe piuttosto interessante arriva da Roberto Sambuco, Garante per la sorveglianza dei prezzi: “Il mercato italiano è caratterizzato da un tipo di rendita determinata da una rete estremamente frazionata, che fatica a produrre margini di guadagno e questa inefficienza viene scaricata sui consumatori attraverso il rincaro dei prezzi”.
Sempre a giudizio del rappresentante serve portare il costo dei carburanti ai livelli europei, risolvendo parte delle inefficienze della rete di distribuzione del nostro paese. In attesa dell’incontro in programma domani, mercoledì 24 febbraio, tra il Ministro delle Attività produttive Claudio Scajola e gli incaricati di settore, Sambuco propone una strategia d’azione che permetta di bloccare la spirale degli aumenti.[!BANNER]
Anzitutto servirebbe investire sulla rete dei self service, in modo da imporre il minor costo richiesto per questo tipo di servizio. Come per un effetto domino, verrebbe a ridursi anche la quota di accisa sul carburante venduto. La concorrenza verrebbe per forza di cose stimolata, ancor più se si riuscisse ad avviare un progetto di liberalizzazione degli orari e dei giorni di apertura dei distributori. Stazioni di riforimento che potrebbero trasformarsi in drogherie se anche il mercato delle licenze eliminasse molti degli attuali paletti.
Il tempo stimato per il raggiungimento dell’obiettivo sarebbe di tre anni, traguardo realizzabile solo attraverso un percorso di condivisione tra esercenti, aziende e governo.