Una recente inchiesta prova quello che già si sapeva: i dati sulle emissioni di CO2 dichiarati dalle Case non sono reali
Una recente inchiesta prova quello che già si sapeva: i dati sulle emissioni di CO2 dichiarati dalle Case non sono reali
I dati sulle emissioni medie di CO2 che le Case automobilistiche comunicano per i loro modelli non sono veritiere. E’ quanto emerge da un’inchiesta del mensile tedesco Auto Motor und Sport, che ha effettuato prove in condizioni di utilizzo reali. In verità la notizia non è per nulla sensazionale, dal momento che gli addetti ai lavori da sempre sanno delle discrepanze tra le tabelle ufficiali e la realtà.
Questa inchiesta dà comunque una prova certa di questo vero e proprio bluff, del tutto legale comunque, che finora non era mai stato verificato: in passato invece altre prove avevano evidenziato come anche i consumi, a cui le emissioni sono strettamente legate, sulle strade fossero molto più elevati di quanto dichiarato dai costruttori.
Il problema sta tutto nelle modalità con cui vengono rilevati i dati su consumi ed emissioni necessari per l’omologazione del veicolo. La legislazione attuale prevede che le percorrenze siano calcolate simulando un percorso sui rulli, e non in condizioni reali, per una durata complessiva di 20 minuti. In questo arco di tempo devono essere riprodotte tutte le tipologie di percorso: per 13 minuti circa viene simulato un percorso urbano, per 6 uno extraurbano e solo per 10 secondi viene mantenuta una velocità di 120 km/h. Dunque non viene nemmeno presa in considerazione la velocità autostradale di 130 Km/h nonché i vari stop/accelera tipici dei centri urbani.[!BANNER]
A questo quadro si aggiunge il fatto che ai costruttori è concesso testare veicoli privi di accessori oppure spenti (come nel caso dell’aria condizionata) che nell’uso quotidiano influiscono, anche pesantemente, sul consumo.
Fa riflettere, comunque, come in un mercato dell’auto sempre più eco-friendly, più per ragioni di marketing che di reale rispetto per il pianeta, i dati che dovrebbero convincere il consumatore responsabile ad acquistare un prodotto invece che un altro siano del tutto falsi.